Il Morbo di Crohn: Sintomi, Cura, Diagnosi e Terapia

morbo_di_crohn.pngLa malattia di Crohn o morbo di Crohn (o enterite regionale) colpisce 3 persone ogni 100mila.

E’ una patologia autoimmune a causa della quale il sistema immunitario aggredisce uno o più distretti del il tratto gastrointestinale provocando un’infiammazione cronica.

La predisposizione è genetica e le prime manifestazioni si possono avere sia in età adolescenziale che in età adulta avanzata. 

Richiami di Anatomia Dell’ Apparato Digerente

L’apparato digerente è l’insieme degli organi e delle strutture deputate:

  • all’assunzione,
  • all’elaborazione ed
  • all’assorbimento dei cibi
  • eliminando le parti di questi non digerite (evacuazione).

La prima parte della digestione consiste nello “spezzare” le catene dei principi nutritivi contenuti nel cibo grazie agli enzimi.

La bocca
La bocca è un’apertura sorretta da mascella (superiore) e mandibola (inferiore): ossa dotate di denti.

L’epiglottide
L’epiglottide è una cartilagine elastica ricoperta di mucosa situata alla radice della lingua. Durante la deglutizione si abbassa sull’apertura della laringe in modo da impedire al bolo alimentare di dirigersi nelle vie aeree.

La faringe
E’ il canale muscolare nel quale confluiscono sia la via alimentare che le vie aeree. Queste continuano, poi, separatamente rispettivamente nell’esofago e nella laringe. 

L’esofago
Attraverso questo organo muscolo-mucoso, passa il bolo alimentare parzialmente digerito dagli enzimi della saliva. La progressione verso lo stomaco è assicurata dalla contrazione della componente muscolare della parete esofagea.

La comunicazione tra esofago e stomaco avviene mediante una regione di congiunzione denominata cardias. 

Lo stomaco
Nello stomaco il cibo viene rimescolato ed ulteriormente digerito mediante l’azione dei succhi gastrici.

Inferiormente, lo stomaco sbocca nell’intestino tenue mediante il piloro: una formazione muscolare che regola l’accesso del contenuto gastrico.

 

L’assorbimento ed il passaggio sia nel sangue che nel sistema linfatico delle molecole semplici in cui sono stati scomposti gli alimenti è a carico del tratto intestinale.

L’intestino tenue

L’intestino tenue (o piccolo intestino) è lungo circa sette metri e si divide in:

  • duodeno,
  • digiuno ed
  • ileo.

Sfocia nell’intestino crasso tramite la valvola ileo-cecale (o valvola di Bauhin).

La mucosa che ne riveste le pareti interne è ricoperta di villi che hanno il compito di assorbire i nutrienti scomposti in molecole nella prima fase della digestione.

L’intestino crasso

(o grosso intestino) termina il processo digestivo mediante assorbimento, fermentazione ed evacuazione dei cibi ingeriti. È lungo complessivamente circa 1,5 metri e termina con l’ano.

La parete di questi organi è ordinata sostanzialmente in quattro tessuti sovrapposti. Li elenchiamo dall’interno verso l’esterno.

  • TONACA MUCOSA – E’ molto differenziata e specializzata nei diversi distretti.
  • SOTTOMUCOSA – Sottile strato
  • TONACA MUSCOLARE (o muscularis)Si tratta di tessuto muscolarestriato (controllato dalla nostra volontà) nella bocca e nell’esofago e diviene tessuto muscolare liscio (regolato dal sistema nervoso) negli atri organi. È il responsabile: nel primo tratto, della deglutizione e, più avanti, della peristalsi intestinale.
  • TONACA AVVENTIZIA e TONACA SIEROSA – Lo scivolamento tra gli organi (anche con quelli di altri apparati) è consentito: nella parte pre-diaframmatica da un tessuto connettivo molle e, passato il diaframma, da una membrana che secerne siero.

Il fegato

E’ la ghiandola più voluminosa del corpo e svolge funzioni utili:

  • alla digestione degli alimenti
  • alla difesa dell’organismo ed
  • all’eliminazione delle sostanze tossiche.

Dal punto di vista digestivo, produce la bile: succo che favorisce la trasformazione degli alimenti assorbiti attraverso l’emulsione dei grassi e la sintesi di colesterolo e di trigliceridi.

La bile passa: in parte direttamente nel duodeno ed, in parte, viene immagazzinata nella cistifellea.

Il fegato, inoltre, interviene nel metabolismo delle proteine e nella riduzione dei loro scarti tossici.

 

Il pancreas

Il pancreas è una ghiandola deputata

  • sia alla secrezione endocrina (il secreto viene immesso direttamente nel circolo sanguigno)
  • sia alla secrezione esocrina (il prodotto viene immesso in una cavità naturale dell’organismo o rilasciato all’esterno).

Il prodotto finale della secrezione esocrina è il succo pancreatico: liquido al cui interno si trovano diversi enzimi indispensabili per la digestione e che si riversa direttamente nell’intestino.

 

Descrizione Generale della Patologia

La malattia di Chron o il morbo di Crohn (o enterite regionale) colpisce 3 persone ogni 100mila.

E’ una patologia autoimmune a causa della quale il sistema immunitario aggredisce uno o più distretti del il tratto gastrointestinale provocando un’infiammazione cronica.

La predisposizione è genetica e le prime manifestazioni si possono avere sia in età adolescenziale che in età adulta avanzata. 

La classificazione si basa sulla circoscrizione dell’infiammazione:

  • malattia ileocolica di Crohn (riguarda ileo e colon e rappresenta il 50% dei casi),
  • ileite di Crohn (riguarda solo l’ileo),
  • colite di Crohn (riguarda il crasso con sintomi simili alla colite ulcerosa),
  • malattia di Crohn gastroduodenale (riguarda stomacoe duodeno).

 

Una ulteriore classificazione è basata sul comportamento in fase di progressione:

  • stenosante (provoca un restringimento dei visceri),
  • penetrante (crea dei passaggi anomali o fistole con altre strutture, come lapelle),
  • infiammatoria (solo infiammazione senza stenosi o fistole).

 

Cause e Fattori di Rischio

L’eziologia esatta è ancora dibattuta ma pare si tratti di una combinazione di fattori ambientali e predisposizione genetica.

 

Chi ha parenti con questa malattia ha 30 volte più probabilità di svilupparla rispetto al resto della popolazione: si stima che, il rischio, quando si ha la mutazione, sia uno su 200.

Essendo l’incidenza maggiore nei Paesi ad alta industrializzazione, si considera che la dieta possa essere una delle concause della malattia con responsabilità a carico degli elementi proteici (pesce escluso), dei latticini in genere e degli alimenti ricchi di omega-6 ed omega-3.

 

Altra correlazione negativa è con:

  • il fumo,
  • la contraccezione ormonale,
  • alcuni farmaci,
  • alcuni microrganismi parassiti che sfruttano la debolezza delle mucose.

 

Secondo alcuni ricercatori, la malattia di Crohn è, in realtà, il “mischiarsi” di una serie di patologie concomitanti da attribuirsi a differenti agenti patogeni (micobatteri, Escherichia, Yersinia, Listeria, ecc…). In base a questa teoria, una terapia antibiotica dovrebbe essere d’aiuto nel contrastare in ritorno della forma acuta ma la teoria è ancora discussa.

 

Morbo di Crohn Sintomi e Complicanze

Potendo, questa infezione cronica, colpire dalla bocca all’ano, la gamma di sintomi sarà vastissima a seconda degli organi che andrà a danneggiare:

  • grandi volumi difeci acquose (nel caso di ileiti);
  • un minor volume di feci ma finanche a 20 scariche intestinali al giorno, a volte anche con sanguinamento abbondante (nel caso di coliti);
  • flatulenza, gonfiore o ostruzione intestinale (nel caso di stenosi);
  • prurito o dolore intorno all’ano, fistole ed incontinenza fecale(se colpisce la zona perianale);
  • piaghedegeneranti in ulcere aftose (se colpisce la bocca, ma è piuttosto raro);
  • difficoltà a deglutire, dolore addominale superiore e vomito (se colpisce l’esofagoe lo stomaco).

 

Questi sintomi possono essere permanenti o alternarsi tra periodi cronici ricorrenti di acutizzazione e periodi di remissione.

 

Anche la sintomatologia sistemica è importante. Di seguito alcune delle complicanze che possono associarsi alla malattia.

  • Ritardo di crescita
  • Febbri
  • Perdita di Peso
    • in quanto il soggetto si sente meglio digiunando o per
    • malassorbimento dicarboidrati e lipidi
  • Steatorrea
  • Anemia
  • Uveite e conseguente fotofobia
  • Spondiloartropatia sieronegativa accompagnata da:
    • dolore,
    • sensazione di caldo,
    • gonfiore e
    • rigidità delle articolazioni
  • Eritema nodoso
  • Pioderma gangrenoso
  • Trombosi venosa profonda
  • Embolia polmonare
  • Anemia emoliticaautoimmune con derivata stanchezza
  • Osteoporosi
  • Convulsioni
  • Ictus
  • Miopatia
  • Neuropatia periferica
  • Cefalea
  • Depressione
  • Granulomatosi oro-facciale
  • Cancro intestinale
  • La terapia farmacologica, inoltre, potrebbe impattare sulla fertilità maschile

 

Morbo di Crohn Diagnosi

A causa della natura “irregolare” della malattia, molte persone presentano i sintomi per anni prima che venga formulata una diagnosi.

La colonscopia è efficace nel diagnosticare la malattia qualora questa dovesse colpire la porzione inferiore del tenue mentre la gastroscopia consente la visualizzazione diretta dell’inizio del duodeno. Durante queste procedure è possibile eseguire una eventuale biopsia.

 

Tecniche che consentono, invece, la visualizzazione di tutto il tratto gastrointestinale sono:

  • il clisma opaco,
  • la tomografia computerizzata,
  • larisonanza magnetica e
  • lamedicina nucleare (dei globuli bianchi del paziente vengono contrassegnati con un radioisotopo ed osservati).

 

Morbo di Crohn Terapia

Se ben controllata, la malattia di Crohn, non incide sensibilmente sulla vita quotidiana; i trattamenti sono limitati alla gestione dei sintomi insorti in fase acuta, al mantenimento della remissione ed alla prevenzione delle ricadute.

 

Il paziente può fare molto da solo

  • adeguando ladieta (sono sconsigliate troppe verdure ed i prodotti caseari),
  • facendo piccoli pasti frequenti,
  • svolgendo regolare attività fisica,
  • bevendo molto e
  • smettendo di fumare.

 

Antibiotici, anti-infiammatori e corticosteroidi (con particolare attenzione agli effetti collaterali nel lungo termine) sono i farmaci cardine della terapia in fase acuta.

La chirurgia può intervenire qualora si verificasse un blocco intestinale o per risolvere altre complicazioni legate alla malattia (in alcuni casi, anche con trapianto di intestino).

 

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