Se c’è una visita che ogni uomo cerca sempre di schivare o posticipare il più lontano possibile, questa è la visita andrologica. Nonostante tutti i timori e i disagi che provoca l’esame, questo, è un passaggio obbligatorio a cui bisogna sottoporsi almeno 3 o 4 volte nell’arco della vita.
L’importanza di effettuare un controllo dall’andrologo durante l’adolescenza:
La visita andrologica è un’occasione importante per individuare precocemente, ad esempio, già nei ragazzi, forme di testicoli ritenuti (criptorchidismo) o varicocele, tutte patologie che possono ridurre la fertilità, cioè la capacità di fare figli.
I ragazzi, fin dall’adolescenza, possono scoprire patologie anche non legate alla fertilità, come la fimosi (restringimento del prepuzio causato da un eccesso di pelle) e l’incurvamento congenito del pene, abbastanza frequenti.
Molto spesso soffrono di fimosi, però, o non lo sanno o non vanno da nessun medico, perché si vergognano.
Periodicità dei controlli:
Sarebbe consigliabile un controllo di routine tra i 12 e i 13 anni, quando inizia la pubertà, visto che, tra l’altro, non ci sono più né servizio militare obbligatorio né visita scolastica.
Dopo questa prima volta si può tornare alla fine della fase post-puberale, verso i 17-18 anni.
In seguito, per un uomo, i controlli si ripresentano dopo i 40 anni.
Prevenire problemi legati alla prostata:
Tra le patologie più diffuse dopo una certa età c’è quella legata alla prostata, cioè la ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile, la cui funzione principale è quella di produrre ed emettere il liquido seminale.
Per prevenire problemi di questo tipo, tutti gli uomini, dopo i 50 anni, dovrebbero sottoporsi ad un controllo della prostata. I metodi d’indagine sono 3:
- Dosaggio del Psa (l’antigene prostatico specifico)
- Visita uro-andrologica
- Uroflussometria (per valutare la velocità del flusso e del volume dell’urina durante la minzione)
Un valore del Psa alto indica una lesione al livello della prostata , reversibile o non reversibile , che potrà interessare sempre le sue componenti tessutali. Questo esame è molto importante per la diagnosi precoce del tumore alla prostata.
Ma vi è un’altra malattia, da non sottovalutare, più frequente del tumore alla prostata: l’ipertrofia prostatica benigna. A differenza del tumore alla prostata (che non dà alcuna sintomatologia, motivo per il quale è necessario fare controlli periodici), l’ipertrofia prostatica benigna può dare difficoltà ad urinare.
L’incubo dei valori del Psa:
Il controllo del Psa, tramite un esame del sangue, permette di valutare questa proteina specifica dalla ghiandola della prostata, che però non viene prodotta solo dal tessuto prostatico neoplastico ma può aumentare anche nel caso di ipertrofia benigna o di flogosi.
Poiché il Psa è prodotto non solo dal tumore ma anche da altre patologie prostatiche, a volte, occorre vedere come evolve, monitorarlo mentre si somministra una terapia farmacologica.
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