Prevenire l’Infarto: Rivolgiti al Cardiologo Piacenza

Cardiologia_Cuore.pngOgni anno, secondo i dati dell’Istat, circa 120 mila italiani sono vittime di questo minaccioso nemico ma, grazie ai trattamenti medici ed agli interventi, si sta notevolmente riducendo l’indice di mortalità, oltre all’effettuazione di un’efficace prevenzione.

Da dove deriva il termine Infarto?

Come sempre, o quasi, dal latino e significa “farcito”, e sta ad indicare che l’area colpita è stata, in seguito alla sofferenza delle cellule, riempita da una specie di “poltiglia” composta da cellule morte, mescolate a enzimi, sostanze degradate e globuli bianchi che tentano di risistemare il tutto.

 

Ma come significa avere un infarto?

Il punto di partenza è l’esistenza dell’organismo e delle parti di cui è composto: tutto ciò è alimentato per mezzo della circolazione sanguigna, che trasporta ossigeno dal centro dell’organismo fino alle parti periferiche.

Questo sostentamento degli organi, per diverse motivazioni, può essere ostruito o addirittura bloccato, in modo totale o solo parziale.

Questa situazione comporta che l’ossigeno trasportato dal sangue risulti insufficiente per un organo: l’area irrorata dall’arteria occlusa va in sofferenza, comportando una situazione di ischemia, cioè di ossigenazione insufficiente.

Se questa occlusione perdura nel tempo, il danno diventa irreversibile e tutto ciò che si trova al di sotto del punto di ostruzione va incontro ad infarto, condizione definitivamente irrecuperabile.

Il termine “Infarto” viene comunemente associato solo a patologie e condizione cardiache, ma in realtà questo uso è improprio: infatti ogni organo, nutrito attraverso circolazione sanguigna, può essere soggetto ad infarto, cioè dell’ostruzione illustrata prima, e di conseguenza andare incontro a morte cellulare di una sua parte.

In sostanza: zone diverse, ma lo stesso meccanismo.

Quando ci si riferisce al cuore, il termine corretto è infarto del miocardio.

Grazie ai progressi della ricerca, soggetti un tempo considerati costantemente a rischio di morte, oggi conducono una vita assolutamente normale, in cui lo sforzo fisico non solo non è impedito, ma anzi è caldamente consigliato!

 

Fattori di Rischi e Prevenzione dell’Infarto

I fattori di rischio sono particolari condizioni che favoriscono l’insorgenza di un determinato disturbo e possederne un alto numero aumenta le possibilità che quel particolare disturbo si verifichi.

Parlando di fattori di rischio è importante fare una distinzione tra fattori di rischio modificabili ed immodificabili: i primi sono quelle condizioni che attivamente l’individuo può cambiare, mentre per i secondi (ad esempio il sesso, l’età o la familiarità), la correzione non è possibile.

Quindi, per quello che concerne la prevenzione, la strategia migliore è quella di impegnarsi nel cambiare quei fattori di rischio modificabili, quali:

  • Fumo
  • Ipertensione
  • Sedentarietà
  • Obesità
  • Stress

La modifica di questi comportamenti implica un miglioramento delle generali condizioni di salute ed una riduzione significativa del rischio di insorgenza dell’infarto cardiaco. 

Nel caso in cui un soggetto percepisca il rischio di comparsa dell’infarto, la prima cosa da fare è quella di rivolgersi ad uno specialista, il Cardiologo Piacenza, il quale eseguirà gli accertamenti più opportuni per poter attuare il piano terapeutico più adeguato.

Alcuni consigli utili riguardano una serie di accortezze, che oltre ad abbassare il rischio di infarto, aiutano a migliorare la salute ed il benessere generale dell’individuo.

 

Fumo

Rappresenta certamente il pericolo maggiore, quindi l’indicazione è l’astensione

 

Alimentazione

Richiama il fattore di rischio dell’obesità ed è strettamente collegato ai valori del colesterolo.

Le regole da seguire sono:

  • non saltare mai la colazione
  • abituarsi ad assumere molta verdura e frutta fresche e di stagione
  • limitare il consumo di formaggi
  • inserire il pesce, almeno tre volte alla settimana
  • limitare il consumo di carni rosse e preferire quelle bianche
  • ridurre il consumo di grassi saturi
  • limitare il consumo di birra e vino ed eliminare i superalcolici

 

Attività Fisica

L’attività fisica incide, oltre che sulla sedentarietà, sulla riduzione dei valori pressori e del colesterolo, comportando effetti positivi sul benessere generale e sul rischio di infarto.

Questi sono alcuni consigli di base, applicabili a tutti gli stili di vita, ma è importante sottoporsi ad accertamenti specifici presso il Cardiologo Piacenza, che deciderà gli approfondimenti diagnostici necessari e stabilirà la terapia e lo stile di vita più idonei al caso specifico.