Metabolismo e digestione lenta? Il nutrizionista può aiutarti

nutrizione.png Spieghiamo cosa aspettarsi dopo una cena molto pesante, e quali cattivi atteggiamenti evitare per non incorrere in fastidiosi bruciori di stomaco o lentezza nella digestione. Inoltre ci piace introdurre  e del metabolismo in generale.

Cosa è il metabolismo?

Da cosa dipende la Digestione lenta?

Cause e sintomatologia

Cosa si Può fare

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Cosa è il metabolismo?

Il metabolismo è nient’altro che l’insieme dei processi biochimici ed energetici orientati a estrarre l’energia presente negli alimenti; forza, questa, che poi verrà impiegata per le richieste energetiche fondamentali alle corrette funzionalità dell’organismo.

Il metabolismo è intrinsecamente correlato al dispendio energetico quotidiano: quantità di energia consumata durante il giorno.

Sono tre gli elementi che influenzano il consumo energetico:

  • Metabolismo basale: dispendio energetico minimo necessario a sostenere un organismo in vita.
  • Termogenesi indotta dagli alimenti: l’energia che il corpo spende ogni volta che si assume del cibo e lo si digerisce.
  • Movimento: ha la funzione di accelerare il metabolismo, aumentando il consumo calorico quotidiano.

Ci si può rendere conto di avere un metabolismo pigro prestando attenzione ai segni che il nostro complesso sistema ci invia continuamente, come:

  • tendenza a ingrassare,
  • senso di fatica,
  • pressione bassa,
  • aumentata sensibilità al freddo,
  • sudorazione eccessiva,
  • intestino pigro con gonfiore,
  • stitichezza,
  • dolori addominali e pelvici,
  • secchezza di pelle e capelli.

 

Da cosa dipende la Digestione lenta?

Questo è un problematica frequentemente legata al proprio regime alimentare. Alcune scelte scorrette a tavola possono indurre alla manifestazione di tale condizione, così come alcuni fattori esterni possono ampliarne il rischio o addirittura indurne la comparsa.

Il trattamento della digestione lenta può essere affidato, in assenza di patologie gravi, a rimedi naturali. Sarà possibile in alcuni casi andare a intervenire per velocizzare il processo digestivo, mentre in altri si andranno a trattare proprio le condizioni che generano il disturbo.

 

Cause e sintomatologia

Tra i motivi della digestione lenta vi sono cattive abitudini alimentari, come l’eccessiva ingestione di alimenti, ad esempio la scelta di piatti difficili da processare per l’apparato digerente. Esiste poi la predisposizione genetica ovvero la possibilità che determinati alimenti risultino più difficili da digerire. In presenza di predisposizioni genetiche, come ad esempio la celiachia o l’intolleranza al lattosio, anche alimenti di solito ben tollerati possono dare luce a problemi che interessano l’apparato digestivo.

Il rallentamento del processo digestivo può essere ulteriormente indotto da una cattiva masticazione, troppo frettolosa e grossolana. Così facendo si finisce con il caricare troppo lo stomaco comportando quindi una digestione più difficile.  

Possono pesare anche fattori mentali e psicologici come stress, ansia o depressione.

La soluzione in questi casi è perlopiù composta da una diagnosi efficace e quanto più possibile precoci unite a un’attenta scelta degli alimenti e delle diete da seguire.

 

Cosa si Può fare?

Digerire con difficoltà, lentezza e tempi lunghi è tipico di chi soffre di dispepsia. Suggerimenti pratici su come rimediare, ed eventualmente indagare se invece si tratta di altro.

Consigli pratici:

  • assumere cibo lentamente, masticare a lungo ogni boccone, evitando di ingerire troppo velocemente i pasti.
  • non consumare nello stesso pasto cibi troppo freddi e caldi insieme.
  • fumo, alcol e caffè sicuramente non aiuta.
  • indossare abiti troppo stretti non favorisce una buona digestione.
  • ridurre tutte le fonti di stress, soprattutto se vicine al momento dei pasti.

Se questi accorgimenti non dovessero essere sufficienti, per risolvere la dispepsia si possono utilizzare  farmaci di automedicazione che contrastano l’iperacidità gastrica riducendo il senso di bruciore allo stomaco. Se nonostante l’uso prolungato di farmaci, il disturbo si ripresenta spesso e per lunghi periodi, è meglio farsi vedere dal medico.

 

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