Come la Malattia di Gaucher, si tratta di una malattia congenita da accumulo liposomiale e presenta 600 mutazioni conosciute.
Alcune delle cellule che compongono il nostro organismo sono i macrofagi. Questi hanno come compito (tra gli altri) di “pulire” l’organismo stesso dalle varie altre cellule che, in continuazione, periscono per dare spazio ad elementi più giovani.
I macrofagi letteralmente “mangiano” i detriti dei morti e li digeriscono all’interno di un loro (proprio) “apparato digerente”. Qui un organulo (lisosoma) produce degli enzimi ognuno dei quali è dedicato alla scomposizione di un tipo specifico di complessi molecolari modificandolo in molecole semplici riciclabili e riutilizzabili dal corpo.
Qual’è la Causa della Malattia di Fabry?
Si tratta di un difetto genetico, quindi ereditario, a causa del quale uno degli enzimi di cui sopra, l’alfa-galattosidasi, non è sintetizzato. Essendo questo enzima responsabile della digestione del globotriaosilceramide (uno dei componenti cellulari), la causa di tale carenza pota ad un accumulo di materiale nei lisosomi.
Eredità della Malattia
La Malattia di Fabry è una malattia ereditaria.
La mutazione genetica è situata nel Cromosoma X (ricordiamo che il corredo cromosomico maschile prevede cromosomi XY e quello femminile cromosomi XX).
Va da sé che la severità sia maggiore nei maschi (con attività enzimatica minima o assente).
A differenza di altre “patologie X”, anche un elevato numero di femmine manifesta segni clinici che variano da quadri lievi a molto severi.
La Malattia
Nei maschi l’accumulo interessa le cellule endoteliali e può portare a:
- Proliferazione muscolare (della muscolatura liscia in particolare) esagerata
- Sin dai tre anni, comparsa di sintomi neurologici
- Forti dolori urenti alle estremità (si tratta di dolori “brucianti”)
- Parestesie (alterazioni della sensibilità associate a formicolio)
- Sintomi gastro-intestinali
- Sintomi cutanei (angiocheratoma o tumore benigno della cute specie nelle aree dello scroto, dei glutei e del basso addome
- Sintomi oculari a carico della cornea che sono spesso segnali di un coinvolgimento renale
- A partire dall’adolescenza si possono aggiungere sintomi cardiovascolari
- Sintomi cocleovestibolari relativi all’udito ed all’equilibrio
- Sintomi cerebrovascolari (es.: ictus)
Nelle femmine il quadro può essere molto più clemente ma, a volte, ricalca in pieno quello tipico maschile.
Conseguenze della Malattia
Nel caso la diagnosi arrivasse in maniera tardiva
- ritardato sviluppo,
- febbre
- dolori acuti di natura neuropatica (dovuto al danneggiamento dei nervi periferici),
- ipo-anidrosi (difficoltà nel sudare),
- dispnea (respirazione alterata),
- nausea,
- cefalea,
- alterazioni oftalmologiche (oculistiche),
- cardiopatie,
- nefropatia (fino all’insufficienza renale cronica),
- uremia terminale (trattabile con dialisi e/o trapianto di rene),
- disturbi gastro intestinali (stipsi, diarrea, dolori crampiformi),
- trombofilia come ictus e infarto miocardico
Malattia di Fabry: Diagnosi e Terapia
La certezza si ottiene mediante un test enzimatico effettuato sui leucociti (globuli bianchi) che misura l’attività dell’alfa-galattosidasi.
Nelle donne, a causa della presenza di due cromosomi X dei quali (quasi certamente) solo uno conterrà l’errore genetico (la carenza enzimatica potrebbe essere ciclica e non mostrarsi al momento dell’esame), è più accurata l’analisi genetico-molecolare.
Una grande opportunità di diagnosi e “prevenzione” è lo screening neonatale che permette di individuare la patologia entro le prime 72 ore di vita del neonato.
Ad oggi non è disponibile una cura ma la malattia è trattabile con una terapia enzimatica sostitutiva che va a ripristinare l’enzima carente superando l’accumulo.