Il Verme Solitario: Sintomi e Cura di questo Parassita

verme solitario sintomiUn pochino può raccapricciare ma: uomini ed animali sono colmi (internamente) di vermi, funghi e batteri che li aiutano nei vari processi che permettono al corpo di funzionare in maniera adeguata.
Il verme solitario (o tenia) non fa parte di questi!

 

La tenia è un parassita con un ciclo vitale differente a seconda dell’ospite.

L’uomo viene (solitamente) infestato per ingestione sia delle sue uova che delle sue larve (o cisti).

Le uova si possono trovare nelle feci (normalmente, questo tipo di infestazione non prende piede nei Paesi con buoni standard igienico-sanitari) e le cisti nella carne:

  • di maiale (Taenia solium)
  • di bovino (Taenia saginata) e
  • di pesce (Diphyllobothrium latum) poco cotti.

 

Una volta ingoiate, le uova raggiungono l’intestino evolvendosi in larve mobili che possono spostarsi fino a:

  • fegato,
  • polmoni,
  • sistema nervoso ed
  • altri tessuti (si parla di cisticercosi)

 

Arrivate a destinazione, divengono mature e si riproducono nello stesso organo d’elezione. Considerando che la forma adulta del verme cresce fino a raggiungere una lunghezza di diversi metri, l’infestazione andrà interferendo con la normale “attività” del tessuto colpito.

 

Il Verme Solitario – Sintomi

A seconda della sede occupata, dallo stato asintomatico si può passare in breve tempo ad avere disturbi anche seri e potenzialmente letali. 

Nell’intestino non causa alcun sintomo (ciò le permette di crescere e di rilasciare le uova attraverso le feci). Tuttavia, in alcuni casi, si possono riscontrare:

 

Se arriva al cervello:

  • cefalea,
  • confusione,
  • convulsioni,
  • crisi epilettiche.

 

  • Se arriva agli occhi: cecità.

 

Se arriva al midollo spinale:

  • debolezza muscolare o
  • paralisi.

 

  • La tenia del pesce, inoltre, può provocare anche anemia in quanto sottrae all’organismo la vitamina B12 necessaria per la formazione dei globuli rossi.

 

Come faccio a sapere se ho la Tenia e come si Cura?

Il primo sospetto deve giungere allorché si riscontrino negli escrementi dei veri e propri “pezzettini di verme” di colore biancastro e mobili (proglottidi); a volte, si possono trovare anche le uova. 

Se il dubbio coincide con l’avere mangiato carni o pesci poco cotti nelle settimane antecedenti, è bene fare immediatamente l’esame delle feci.

La terapia si risolve velocemente con l’assunzione di una sola dose di antiparassitario ma, qualora ci fosse una contaminazione in altri organi, il trattamento dovrà avere come obbiettivo (quando possibile) anche il rispristino delle funzionalità degli stessi.

E’ bene ricordare che ospitare una tenia nell’intestino mette a rischio di infezione anche le persone con le quali si condividono pasti e servizi igienici.

 

Come Stare alla Larga dal Verme Solitario?

Qualche semplice raccomandazione può aiutare ad evitare situazioni davvero pericolose.

Cuocere bene internamente la carne (specie se di maiale) ed il pesce (specie se di acqua dolce) ad una temperatura di (almeno) 60°C.

Se ci si trova all’estero, si possono preferire carni e pesci preventivamente congelati a -20°C per almeno 24-48 ore. Questo trattamento è d’obbligo per tutti i pesci che vengono consumati crudi (carpacci, tartare, sushi, sashimi, ecc.) in quanto le varie marinature, affumicatura ed essiccamento non eliminano le cisti.

Da prestare particolare attenzione, inoltre, ai ristoranti che si frequentano: stato igienico degli ambienti, delle stoviglie e del personale. Lo stesso vale per i negozi da cui ci si serve.