Dopo averci spiegato cos’è lo Strappo Muscolare e quali sono i sintomi per riconoscerlo, Il Dott. Cappabianca, Fisioterapista e Terapista Manuale del Centro Hope, illustra il trattamento per questa tipologia di infortunio e quali possono essere i fattori di rischio.
Qual è il trattamento più opportuno per lo Strappo Muscolare?
Secondo il Dott. Cappabianca “nel trattamento si possono distinguere diverse fasi.
La fase acuta è quella in cui l’atleta avverte la sensazione trafittiva, come di uno spillo, nella zona colpita.
Solitamente il dolore passa, ma la lesione è presente: questo fa sì che spesso lo sportivo riprenda la sua attività, provocando però un danno peggiore.
In questa fase è utile sottoporsi ad un bendaggio compressivo, se possibile con ossido di zinco o con altre sostanze che bloccano lo stravaso ematico.
In questa fase si può usare del ghiaccio locale ma non per più di 10- 15 minuti perché l’utilizzo eccessivo di ghiaccio può provocare assideramento; inoltre non deve mai essere messo a diretto contatto con la pelle per evitare di ustionarsi, meglio utilizzare una garzina protettiva.
Nei casi più gravi sono utili le stampelle per evitare sforzi ulteriori”.
“Nella fase subacuta”, continua il Fisioterapista, “si imposta il trattamento manuale. Nel momento in cui il dolore inizia a diminuire, si può iniziare ad usare la cyclette, ovviamente sotto soglia del dolore, o a fare jogging.
Nella fase di cicatrizzazione si può procedere con massaggi drenanti nella zona della lesione ed aumentare l’intensità dell’attività fisica.
Infine si passa alla fase di riatleticizzazione: l’atleta comincia a eseguire di nuovo gli esercizi tipici del suo sport, evitando però scatti troppo bruschi. Anche in questa fase è importante continuare a fare esercizi di allungamento muscolare, lavorando molto anche sui muscoli antagonisti.
E’ importante intensificare l’attività fisica in maniera progressiva e gradualmente e riservare gli scatti solo alla fine.”
A seconda del danno, quali sono i tempi di recupero?
“Lo strappo Muscolare”, come sottolinea il Dott. Cappabianca, “ha tempi di recupero diversi in base alla gravità della lesione:
- Strappo di 1° Grado ha un tempo di recupero di circa 1/2 settimane
- Strappo di 2° Grado necessita di un tempo di recupero di circa 4 settimane
- Strappo di 3° Grado, il più grave, ha bisogno di un tempo di recupero di alcuni mesi e spesso il problema è di competenza ortopedica per valutare l’eventuale necessità di intervento chirurgico o meno.
Quali possono essere i Fattori di Rischio di uno Strappo Muscolare?
Il Dott Cappabianca distingue due tipi di fattori di rischio, “fattori di rischio intrinseci ed estrinseci.
Quelli intrinseci dipendono da una preparazione atletica insufficiente; per esempio è rischioso sciare una volta all’anno dopo mesi di inattività e senza la dovuta preparazione fisica.
Anche il riscaldamento è fondamentale prima di iniziare un’attività sportiva.
Anche la scarsa idratazione è un fattore di rischio: bisogna bere costantemente durante tutto il giorno.
E’ bene mangiare bene e non abbuffarsi prima di un’attività fisica.
Sono importanti anche i fattori estrinseci: il freddo umido per esempio è un forte fattore di rischio. Durante la fase di riscaldamento è quindi bene indossare braghe lunghe e scaldamuscoli (soprattutto negli sport dove ci sono frequenti interruzioni). Anche le condizioni del terreno di gioco sono importanti e le scarpe utilizzate; inoltre l’abbigliamento deve sempre essere adeguato alla stagione”.