Lo Strappo Muscolare spiegato dal Dott. Cappabianca

CappabiancaIl Dott. Cappabianca è un Fisioterapista e Terapista Manuale del Centro Hope: laureato presso l’Università Federico II di Napoli, da anni lavora in ambito sportivo.

Ha collaborato con Panthers Parma football americano (4 volte campione d’Italia) e con Centro di terapia manuale Fisio One Care di Parma.

Collabora attualmente con Rugby Colorno (squadra militante nel campionato di serie A1 nazionale); Nazionale Italiana di rugby under 20.

 

Cos’è lo strappo muscolare e quali sono i sintomi?

Il Dott. Cappabianca risponde alle nostre domande relative allo Strappo Muscolare, “che è uno degli infortuni più frequenti a livello sportivo. Ci sono diverse classificazioni, quella che ho adottato io è quella di Nanni formulata nel 2000. Ci sono due tipi di lesione: quelle acute, che possono essere dirette o indirette, e quelle croniche, ovvero quando il paziente o l’atleta continua a lesionarsi perché ha un problema probabilmente strutturale.

  • Lesioni Acute Dirette, che sono contusioni dovute al classico colpo che avviene per lo più negli sport di contatto come il calcio o il rugby e che causano un dolore vivo, accompagnato da gonfiore, tumefazione e talvolta ecchimosi

 

  • Lesioni Acute Indirette, che sono lesioni muscolari che colpiscono frequentemente un atleta che corre e che sente un dolore; a distanza di giorni, nel momento della visita, scopre di avere una lesione muscolare

“In base al numero e alla quantità di fibre che è stata lesionata” continua Cappabianca,  “si parla di stiramento o elongazione (ovvero la forma di lesione muscolare più lieve, per lo più funzionale) oppure di strappo.

Lo strappo può essere di primo, secondo o di terzo grado a seconda della gravità e del numero di fibre interessate.”

Come comportarsi se si sospetta uno Strappo Muscolare?

“Per la diagnosi innanzitutto è bene recarsi da uno specialista dello sport.

Se nell’arco di 48 ore il dolore non migliora è il caso di fare un’eco muscolare, ovvero un esame non invasivo con cui si possono indagare le fibre muscolari. E’ importante fare l’eco muscolare almeno 48 ore dopo il trauma perché, essendo un esame superficiale, se c’è uno stravaso emorragico è difficile riuscire a capire se c’è una lesione.”