Meningite Sintomi: come riconoscerla ed intervenire tempestivamente!

meningite sintomiNuovo caso di meningite  in Toscana: uno  studente di 23 anni ricoverato in coma all’ospedale Cisanello di Pisa. Il giovane è arrivato al pronto soccorso accompagnato da alcuni amici e presentava febbre alta e rigidità del collo. Sono state le analisi a confermare che si trattava di un nuovo caso di meningite meningococcica di tipo C.

Dall’inizio dell’anno, in Toscana, si sono verificati già 4 decessi a causa della meningite da meningococco di tipo C. Il maggior responsabile di questa terribile e grave malattia è il batterio Neisseria meningitidis ma la meningite può essere causata anche da altri batteri e germi ed ogni anno in Italia si registrano circa mille casi. Il 50% circa delle persone colpite da questa grave ed invalidante malattia riesce a guarire ma il 30%, anche se sopravvive, riporta conseguenze gravissime con menomazioni a livello neuromotorio, uditivo, amputazioni degli arti superiori e inferiori, deficit alla vista.

Cos’è la Meningite?

La meningite è una grave malattia dovuta all’infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello. L’infiammazione di tali membrane si ripercuote sul cervello portando a gravi sintomi neurologici che possono portare alla morte oppure a postumi gravi come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, epilessia.

La meningite può essere provocata sia da batteri sia da virus, quella più temibile è quella batterica dovuta principalmente a tre germi: emofilo tipo B, pneumococco, meningococco. Le forme di meningite dovute a virus sono generalmente a decorso benigno.

La gravità della meningite batterica è più elevata in età pediatrica: gli esiti neurologici a permanenti si manifestano nel 30-35% dei casi; la mortalità nel 5-10% dei casi.

 Meningite Sintomi:

I sintomi principali della meningite sono: febbre molto alta, nausea, vomito e irritazione delle membrane meningee che il paziente avverte come una forma di rigidità dei muscoli nucali, senso di confusione, sonnolenza, fotosensibilità e inappetenza. Tipici segni collaterali sono anche la diminuzione dello stato di coscienza, con senso di torpore, battito cardiaco rallentato ed episodi convulsivi.

  • Se la meningite è di origine virale: i pazienti sono gravemente malati per alcuni giorni senza per questo perdere conoscenza, e se sottoposti a trattamento antibiotico, di solito si ristabiliscono entro una settimana. Se gli organismi patogeni sono di origine tubercolare, la guarigione richiede un tempo notevolmente più lungo. Inizialmente, i sintomi si limitano a malessere generale, mal di capo e irrequietezza; vengono colpiti anche alcuni nervi craniali.
  • Se la meningite è di origine batterica: (stafilococchi, streptococchi, pneumococchi, ecc..) i sintomi sono di solito molto evidenti. I pazienti sono gravemente afflitti dalla malattia che rimane seria per due, tre settimane, mentre la remissione è lenta. 

L’evidenza diagnostica viene raggiunta mediante analisi di una piccola quantità di liquido cerebrospinale prelevato mediante puntura lombare.

Prevenzione:

Particolare attenzione è riservata alle persone che hanno avuto contatti stretti con il malato nei giorni precedenti l’esordio della meningite. Queste devono seguire un trattamento preventivo a base di antibiotici allo scopo di scongiurare la malattia oppure vengono sottoposti a sorveglianza sanitaria per una decina di giorni.

La terapia di profilassi può riguardare conviventi, amici, compagni di scuola o colleghi di lavoro e le persone che hanno avuto possibili contatti con la saliva o le secrezioni respiratorie del paziente.

 In Italia, sono attualmente disponibili per tutti i nuovi nati i vaccini contro l’Haemophilus Influenzae, contro lo pneumococco e contro il meningococco di tipo C. Nonostante, questa profilassi non immunizzi contro tutti gli agenti patogeni che possono provocare la meningite, risulta efficace contro le forme più gravi e, nel tempo, ha contribuito a ridurre notevolmente i casi di malattia. 

Scopri Medicalbox