La tiroide è una ghiandola a forma di H posizionata anteriormente al collo ed è costituita da un lobo destro e da un lobo sinistro.
Tra le varie funzioni ha quella di produrre gli ormoni tiroidei che regolano quasi tutte le funzioni corporee; ad esempio:
- lo sviluppo cerebrale e dello scheletro del feto e del lattante così come l’accrescimento corporeo e la maturazione dei vari apparati,
- l’attività metabolica influenzando, così, la funzione di ogni organo e tessuto,
- il meccanismo di controllo della temperatura corporea,
- il metabolismo dei glucidi compresa la sintesi e la loro conversione in energia,
- la sintesi proteica,
- il sistema cardiovascolare aumentando la contrattilità miocardica,
- la motilità intestinale,
- l’assorbimento del ferro, ecc…
Quando i livelli della triidotironina e della tiroxina sono superiori alla norma ma le concentrazioni del TSH sono alte si parla di ipotiroidismo subclinico o latente.
Quali sono i sintomi dell’Ipotiroidismo subclinico?
L’ipotiroidismo subclinico è una patologia tiroidea piuttosto comune: non è una malattia invalidante ma comporta conseguenze permanenti.
Popolazione a rischio:
- persone con sindrome di Down,
- donne entro i 6 mesi dopo il parto
- donne in menopausa,
- persone con colesterolo alto,
- persone con scompenso cardiaco,
- persone con familiarità a malattie tiroidee,
- persone che già soffrono di altre malattie autoimmuni,
- anziani,
- persone con diabete mellito.
I sintomi più comuni sono:
- depressione,
- difficoltà di concentrazione,
- fiato corto,
- mixedema (o rigonfiamento dei tessuti causato da versamento di liquidi),
- pelle secca e ruvida,
- perdita della memoria,
- raucedine,
- sensazione di freddo,
- sonnolenza costante,
- stanchezza,
- stitichezza
Quali sono le cause dell’Ipotiroidismo subclinico?
La causa prima è ovviamente, l’asportazione parziale o totale della tiroide.
Un’altra correlazione si ha con la presenza di malattie autoimmuni nelle quali sistema immunitario va a colpire ed a distruggere le cellule della tiroide stessa.
Ragioni diverse contemplano un ipotiroidismo congenito o la presenza di danni all’ipofisi che è una ghiandola che regola il funzionamento di tutte le altre ghiandole dell’organismo (tiroide compresa).
Normalmente, questa patologia rimane stabile nel tempo; diversamente può regredire o evolvere verso un ipotiroidismo conclamato.
Diagnosi, cura ed alimentazione
La diagnosi avviene tramite dosaggio ormonale (che non è nient’altro che un prelievo ripetuto) il quale va a misurare i valori degli ormoni tiroidei nel sangue: l’ipotiroidismo subclinico è caratterizzato da un’elevata concentrazione di TSH in presenza di normali valori di FT3 e FT4 con sfumati o assenti segni e sintomi di ipotiroidismo.
Lo scopo del trattamento farmacologico è quello di ripristinare una condizione di normalità a livello ormonale.
La sintesi degli ormoni tiroidei richiede la presenza di iodio. E’ quindi consigliabile l’assunzione di alimenti che ne contengano alte percentuali assimilabili come: rapa, zucca, anguria, cetriolo, spinaci crudi, asparagi, bietole, mirtilli, arachidi, fragole, peperoni, carciofi, melanzane, pesche, cavoli, cipolla, lattuga, banana, carota, patata, sedano e susina.
Da evitare assolutamente i “regimi alimentari iper-“:
- iper-proteici,
- iper-grassi,
- iper-cotti,
- iper-salati,
- iper-congelati,
- iper-zuccherati,
- iper-alcolici, ecc…
Influiscono l’attività della tiroide anche:
- stress,
- attività frenetica,
- frequente accelerazione cardiaca,
- carenza di vitamine, minerali, enzimi ed acqua.
Quindi, come sempre, uno stile di vita sano rimane il miglior metodo di prevenzione.