Germogli di Soia ma non solo: ecco perché sono così di moda!

Germogli_di_Soia.pngI vegetali appena sbocciati stanno conquistando i gusti degli italiani grazie anche ad una caratteristica importante: in pochi grammi contengono tante vitamine quanto una cassa di frutta e verdura.

Tenuti sul palmo di una mano, minuscoli, secchi ed incolore, è difficile immaginare che possano dare una sferzata al metabolismo oppure essere un prezioso alleato in caso di difficoltà digestive, gonfiori addominali o scarsa diuresi.

Eppure quando piccoli semi si trasformano in verdi germogli danno vita a dei veri integratori naturali fatti in casa che poco hanno da invidiare a compresse e bustine messe in commercio.

Vitamine idrosolubili e liposolubili, calcio, fosforo, selenio, ferro, magnesio, fibre e proteine vegetali: sono tutte racchiuse nel cuore del seme e portate alla luce dalla pianta in miniatura durante i suoi primi passi verso l’alto.

Nel momento in cui il tegumento, cioè il rivestimento esterno del seme, si rompe per dare il via alla fase di germinazione della pianta, i nutrienti essenziali aumentano in concentrazione: il germoglio si arricchisce di clorofilla, un ottimo integratore alimentare e la biodisponibilità delle vitamine aumenta fino al 1400% rispetto ad un qualsiasi vegetale adulto.

Una ciotola di pochi grammi di germogli, posta sulla bilancia del fabbisogno nutrizionale, pesa quindi sulla salute tanto quanto alcune casse di frutta e verdura.

 

Come Sceglierli?

Germogli di Soia, di Aglio, Grano, Fagioli, Trifoglio, Ravanello, Senape, e molti altri ancora: di fatto, da qualsiasi seme può nascere un germoglio da mettere nel piatto.

Tra i più in voga troviamo gli Alfa-Alfa, la comune erba medica, molto ricchi di Vitamine del gruppo B, A, C, K, PP e minerali, a cui sono attribuite proprietà diuretiche.

I Germogli di Lenticchie sono molto ricchi di Ferro, quelli di Crescione di Vitamina C, mentre dai Germogli di Soia si ricava un’elevata quantità di proteine vegetali, utili per facilitare il senso di sazietà e controllare il peso.

Tanto assortimento può confondere, sono due le parole chiave per una scelta consapevole:

  • Il gusto, perché i germogli hanno sapori diversi
  • La varietà

Ognuno di essi apporta differenti quantità di vitamine, minerali ed oligoelementi: è preferibile, quindi, non concentrarsi solo su un tipo di germoglio ma cambiare spesso tipologia di produzione, per un consumo più vario di nutrienti e micronutrienti essenziali.

Si consiglia di non superare mai i 50/100 grammi di germogli a settimana, soprattutto perché sono una ricchissima fonte di fibre: per questo chi soffre di colite o sindrome del colon irritabile deve usare qualche cautela, scegliendo di non consumarli crudi ma lievemente scottati in padella o in zuppe, per facilitare la perdita di una parte di fibra che stimola eccessivamente la motilità intestinale.

E’ consigliato il consulto con il Nutrizionista per poter inserire le tipologie e le quantità più indicate per le proprie necessità da poter inserire in una dieta varia, completa ed equilibrata.