Fuoco di Sant’Antonio: herpes zoster

Fuoco-di-Santantonio-virus-vzv-varicellaL’herpes zoster, o fuoco di S. Antonio, è in grado di provocare dolore e prurito, spieghiamo in parole semplici che cos’è, i sintomi, la prevenzione e i rimedi.

 

Che cos’è?

Il Fuoco di Sant’Antonio, o nel suo nome scientifico Herpes Zoster, è una malattia infettiva dolorosa dovuta al virus della varicella infantile.

 

La malattia è una vera e propria riattivazione del virus della varicella. Chi non ne ha sofferto, non può avere il fuoco di Sant’Antonio. La malattia si manifesta con un’eruzione cutanea ricca di vescicole a forma di fascia molto dolorose e limitata a un solo lato del corpo.

 

Cosa succede nel nostro corpo quando si entra in contatto con il virus VZV?

 

Quando si entra in contatto con il virus (VZV), chi non è vaccinato si ammala di Varicella.
La Varicella colpisce per lo più i bambini tra i 5 e i 10 anni tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, provocando un rash cutaneo caratterizzato da vescicole pruriginose che si trasformano in croste per poi guarire.
Alla guarigione dalla varicella, il sistema immunitario elimina il virus dalla maggior parte del corpo. Purtroppo il VZV si rifugia nelle cellule nervose e lì resta inattivo o latente.

 

L’Herpes Zoster è una riattivazione del virus VZV. Dopo anni di letargia, il virus può uscire dalle cellule nervose e provocare l’infezione.
Il sistema immunitario solitamente blocca l’avanzare sul nervo del VZV; tuttavia se il sistema immunitario non funziona a dovere il virus si può muovere più facilmente.

 

Arrivato alla pelle lo Zoster scatena un’infiammazione locale con vescicole che si riempiono di linfa e sangue per poi rompersi e formare croste. Questa fase dura tra i 10 e i 15 giorni. Poi le croste cadono e la pelle guarisce. Il dolore, molto forte, che può comparire anche alcune settimane prima dell’eruzione cutanea e durare a lungo dopo che le croste sono passate, è dovuto all’infiammazione dal passaggio del virus sul nervo.

 

Di solito il fuoco di Sant’Antonio appare nella zona addominale o toracica, su un solo lato. Più raramente sul viso.

 

 

Il contagio

I motivi per cui il virus della varicella si riattivi non sono ancora sicuri. Ma è chiaro che l’immunocompromissione ha un ruolo fondamentale; se le difese immunitarie si abbassano, è molto più facile che compaia la malattia.

Tra i fattori che possono diminuire le difese immunitarie: l’età avanzata, lo stress psicologico, la risposta ad alcuni farmaci, l’infezione da HIV e l’esposizione a immunotossine.

Il virus è molto infettivo, può trasmettersi da una persona con la manifestazione cutanea a un’altra persona che ne tocchi le vescicole e che non abbia l’immunità al virus. La persona contagiata svilupperà la varicella, e non lo Zoster.

 

 

I sintomi

I sintomi che precedono l’eruzione cutanea sono molto vari: mal di testa, febbre, malessere, ipersensibilità, sensazione di bruciore.
Il rash cutaneo si può presentare da 1 giorno fino a 3 settimane dopo la comparsa dei primi sintomi. All’inizio i primi sintomi dell’herpes zoster non sono così specifici e possono quindi portare ad una diagnosi poco corretta.

Questa varietà di sintomi crea difficoltà alla diagnosi precoce. Di solito nel caso se ne intuisca il possibile arrivo, si procede con un esame del sangue che verifichi la presenza degli anticorpi Zoster IGM e IGG. La presenza di questi anticorpi indica una risposta immunitaria attiva contro il virus.

 

 

Prevenzione

Gli adulti che hanno contratto il virus VZV, se vengono in contatto con bambini con la varicella ricevono una spinta immunitaria che previene la comparsa dello Zoster.

Il vaccino previene la riattivazione del virus; la vaccinazione gratuita antizoster a partire dai 65 anni.

È dimostrato che nella popolazione vaccinata l’incidenza del fuoco di Sant’Antonio si riduce di quasi il 50%.

 

 

Rimedi

Il trattamento dello Zoster si limita a far passare il dolore e a accelerare la fine della malattia. Per accelerare il decorso della malattia fino a bloccarla si usano farmaci antivirali.
Per attenuare il dolore sono utili:

– Impacchi freddi applicati sull’area colpita
– Analgesici, sotto prescrizione del medico, se il dolore è lieve, meglio se in formula fluida o cremosa da applicare localmente sulla zona colpita dall’eruzione.