Ecografia Morfologica 3D per diagnosi precoce di malformazioni fetali.

ecografia_morfologica_3dDa un recente studio condotto da Icbd (Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects and Prematurity) è stato dimostrato che non c’è grande attenzione, da parte delle donne italiane, nelle fasi che precedono una gravidanza.
Vi è infatti una scarsa conoscenza  dei  fattori di rischio preconcezionali  anche quando la donna decide di programmare una gravidanza non seguendo sempre i giusti accorgimenti per ridurre il rischio di malformazioni fetali.

Il risultato è che  ogni anno nel nostro Paese nascono  90.000 neonati prematuri o con difetti congeniti come la spina bifida o una cardiopatia.
In questo articolo illustreremo i principali fattori di rischio per le gravidanze e in cosa consiste l’esame diagnostico, l’ecografia morfologica 3D, che consente di anticipare lo studio dell’anatomia del feto, permettendo una diagnosi precoce di eventuali anomalie fetali.

Fattori di rischio:

  • Età materna: le madri di  15 anni hanno un rischio maggiore di partorire neonati con basso peso alla nascita o con deficit nutrizionali. Il rischio di anomalie cromosomiche fetali aumenta dallo 0,9% all’età di 35 anni al 7,8% all’età di 43 anni. Alle donne con più di 35 anni deve essere proposto il prelievo dei villi coriali o l’amniocentesi per l’analisi cromosomica
  • Peso materno: le donne che pesano meno di 45 kg prima della gravidanza hanno un rischio più alto di partorire dei neonati piccoli per l’epoca gestazionale. Se a questo iniziale peso inadeguato si aggiunge un insufficiente aumento di peso (< 7 kg), durante la gravidanza, il rischio raggiunge il 30%. Al contrario, l’obesità materna è un fattore di rischio per la macrosomia fetale (quando il feto pesa più di 4 kg)
  • Altezza materna: per le donne sotto 150 cm, è maggiore il rischio di sproporzione feto-pelvica, di parto pre-termine e di ritardo di crescita intrauterino
  • Aborto abituale: il rischio di aborto ricorrente dopo tre consecutive interruzioni spontanee precoci di gravidanza è di circa il 35%. Le donne che hanno aborti ricorrenti hanno buone probabilità che si verifichi una morte intrauterina durante il 2o trimestre e la parte iniziale del 3o trimestre e un travaglio pre-termine
  • Precedenti nascite premature o di neonati SGA: più alto è il numero delle precedenti nascite pre-termine e maggiore è il rischio di un parto pre-termine nella gravidanza in corso. Una donna con un solo precedente ostetrico terminato con la nascita di un neonato sotto i 1500 g, ha una probabilità del 50% di avere un parto pre-termine nella gravidanza successiva
  • Precedenti neonati con disordini genetici o anomalie congenite: devono essere proposti dei test (p. es., l’ecografia, il prelievo dei villi coriali, l’amniocentesi, l’analisi del DNA) per indagare la presenza di anomalie congenite che hanno probabilità di recidivare
  • Anamnesi familiare di una condizione genetica: un’anamnesi familiare positiva per un ritardo mentale o per patologie familiari aumenta il rischio dello stesso disordine nel neonato. È familiare anche la tendenza ad avere una gravidanza gemellare
  • Precedenti lesioni alla nascita: se la donna ha avuto un parto difficile o ha avuto neonati che hanno richiesto un trattamento intensivo o un travaglio prolungato, può avere un aumentato rischio di un parto operativo nelle gravidanze successive
  • Anomalie del tratto genitale: un utero setto o bicorne può causare un aborto o un parto prematuro.
  • Fibromi uterini (leiomiomi)
  • Ipertensione: l’ipertensione è indiscutibilmente associata a un aumentato rischio di morbilità e mortalità materna e fetale
  • Febbre: una temperatura superiore ai 39,5°C nel 1° trimestre è associata all’aborto e a un aumentato rischio di anomalie del feto
  • Esposizione a teratogeni: le infezioni che possono essere teratogene includono l’herpes simplex, l’epatite virale, la parotite, la rosolia, la varicella, la sifilide e la toxoplasmosi
  • Il fumo di sigaretta
  • L’alcol: è il principale teratogeno conosciuto. L’alcol assunto durante la gravidanza, può produrre un ampio spettro di difetti, che vanno dall’aborto spontaneo a gravi effetti sul comportamento del neonato.
  • Abuso di farmaci e droghe
  • Le irregolarità mestruali
  • Sanguinamento del 3° trimestre: le cause più comuni del sanguinamento del 3° trimestre sono la placenta previa, il distacco placentare e le patologie del tratto genitale inferiore
  • Gravidanza prolungata: l’incidenza della mortalità neonatale e delle morti intrauterine nelle gravidanze prolungate (che durano più di 42 sett.) triplica

L’ecografia morfologica 3D per una diagnosi precoce:

Rispetto all’ecografia normale, questa apparecchiatura  consente di ottenere un’immagine tridimensionale del feto, che non solo è accurata e ad alta definizione, ma dà un’idea più concreta di come è nella realtà.
Il risultato è avere una specie di fotografia del bambino dentro la pancia.
Si può decidere di sottoporsi  all’ecografia morfologica 3D per via transvaginale nelle prime settimane di gravidanza e per via sovrapubica tra il 2° e il 3° trimestre.


Quali sono le differenze rispetto ad un’ecografia normale?

La possibilità di vedere il feto in tridimensione  rende più facile la diagnosi di eventuali anomalie del cordone ombelicale, degli arti, di tutte le strutture superficiali ma anche di anomalie del torace e degli organi fetali interni

Fornendo la proiezione bidimensionale di organi e strutture, permette lo studio del cuore del feto e consente, inoltre, di misurare l’eventuale setto uterino, evitando così che la donna ricorra ad esami più invasivi come l’isterosalpingografia o l’isteroscopia.

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