Le arterie carotidi (più comunemente chiamate soltanto “carotidi”) sono due grossi vasi sanguigni che hanno un ruolo fondamentale per la nostra circolazione, infatti, è grazie a loro che il sangue ossigenato viene trasportato alla parte frontale dell’encefalo. Dalle carotidi si può avvertire il battito cardiaco toccando entrambe le parti laterali del collo.
Quando una di queste due grosse arterie si occlude parzialmente, a causa della presenza di placche ateromasiche (accumuli di sostanze grasse come il colesterolo), si ha una stenosi carotidea.
In cosa consiste esattamente la stenosi carotidea?
Nonostante la sua gravità e la sua frequenza, soprattutto in età avanzata, è una delle patologie cardiovascolari più trascurata dalla popolazione: con il termine “stenosi” si intende un restringimento di una od entrambe le carotidi. Di solito è provocato dall’accumulo di sostanze grasse che formano una placca ateromasica.
Maggiore è la dimensione della placca e maggiore è il rischio per la vita. In particolare quando le carotidi sono ostruite si alza esponenzialmente il rischio di ictus.
Quali sono i principali fattori di rischio?
La causa più comune della stenosi carotidea è rappresentata, come detto prima, dall’aterosclerosi (deposito di materiale all’interno delle pareti delle due arterie) e la sua insorgenza è determinata da diversi fattori di rischio tra cui:
- Ipertensione arteriosa
- Fumo di sigaretta
- Età avanzata
- Sesso maschile
- Elevati tassi ematici di colesterolo
- Dislipidemie (condizioni cliniche in cui sono presenti nel sangue elevate concentrazioni di lipidi)
- Obesità
- Alcool
- Stile di vita sedentario
- Uso di contraccettivi orali
La patologia cerebrovascolare rappresenta, nella società industrializzata, la terza causa di morte dopo i tumori e le cardiopatie.
Generalmente si manifesta nei pazienti di età superiore ai 65 anni.
Il 35% dei pazienti colpiti da ictus presenta una grave invalidità e un’importante limitazione nelle attività quotidiane, senza parlare dei danni neurologici.
Pertanto i pazienti sopra i 65 anni e con uno o più fattori di rischio devono eseguire un Ecocolordoppler TSA (dei vasi arteriosi del collo) almeno una volta nella loro vita, meglio se eseguita da un medico specialista (chirurgo vascolare).
Quali sono i sintomi?
La stenosi carotidea nella maggior parte dei casi è asintomatica. Generalmente, infatti, viene scoperta con i controlli di routine, o peggio, quando è già in una fase avanzata tanto da bloccare l’afflusso del sangue al cervello provocando un ictus o una TIA (Attacco Ischemico Transitorio). In questi casi è di vitale importanza riconoscere al più presto i segnali che fanno sospettare un ictus o una TIA in modo tale da prevenire o limitare il più possibile i danni.
Fra questi:
- Improvvisa visione offuscata, o difficoltà a vedere da uno o entrambi gli occhi
- Debolezza, formicolio, intorpidimento su un lato della faccia, del corpo, in un braccio o in una gamba
- Difficoltà improvvisa nel camminare, perdita di equilibrio, mancanza di coordinamento
- Vertigini e/o stato confusionale
- Difficoltà a parlare
- Confusione
- Mal di testa improvviso
- Problemi con la memoria
- Difficoltà di deglutizione
Ecocolordoppler TSA Bologna: In cosa consiste?
L’Ecocolordoppler dei Tronchi Sovraortici (TSA) è l’esame più indicato per studiare e monitorare i vasi sanguigni che nutrono le strutture del capo in modo tale da diagnosticare le malattie cerebrovascolari.
E’ una metodica semplice e non invasiva che permette di studiare la morfologia dei vasi, riconoscere le placche aterosclerotiche e il conseguente grado di stenosi carotidea e viene effettuato per escludere la presenza di trombosi venose.
L’ecocolordoppler fornisce immagini a colori (rosso e blu) dei flussi sanguigni evidenziando anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi consentendo di valutarne con precisione l’entità.
Ecocolordoppler TSA Bologna: A chi rivolgersi?
Per un controllo del proprio stato carotideo rivolgersi al Centro di Terapia Ionoforetica in cui si potrà effettuare l’Ecocolordoppler TSA a 51€ (VEDI QUI)