L’attacco di panico è un improvviso episodio di ansia incontrollabile, accompagnata da sintomi fisici, che portano chi ne soffre ad aver paura di morire, impazzire, svenire, perdere il controllo, avere un infarto.
Sono molto diffusi, soprattutto tra i giovani: si stima che il 30% della popolazione ne soffra almeno una volta nella vita.
Cos’è un attacco di panico?
L’attacco di panico è uno stato di intensa ansia e paura, che si manifesta insieme a sintomi somatici e cognitivi, come:
- palpitazioni;
- sudorazione;
- tremore;
- sensazione di soffocamento;
- dolore al petto;
- nausea;
- vertigini;
- brividi o vampate di calore.
Si tratta di una vera e propria crisi, che raggiunge il suo picco in brevissimo tempo, e può durare fino a 20/30 minuti.
La frequenza con cui compaiono gli attacchi di panico è variabile: possono essere ricorrenti e regolari, più o meno frequenti, in alcuni casi possono manifestarsi addirittura più volte in una giornata; in questo caso, di parla di disturbo di panico.
Dopo il primo attacco in genere, si vive in uno stato costante di apprensione e preoccupazione, di imbattersi nuovamente in un improvviso attacco di panico.
Si entra, così, in un circolo vizioso, dove la paura di stare male alimenta l’ansia, che a sua volta diventa panico e porta ad un nuovo attacco.
Dopo il primo episodio, il soggetto tenderà ad evitare tutte quelle attività o situazioni, che pensa possano scaturire un nuovo attacco. La conseguenza sarà una riduzione della vita sociale e/o lavorativa, delle relazioni interpersonali e quindi un peggioramento della qualità di vita, a causa della paura.
Le possibili cause
Le ricerche in merito non hanno individuato delle cause certe, ma sono stati identificati alcuni fattori di rischio, come la famigliarità: se un soggetto in famiglia ha sofferto di attacchi di panico, aumenta la possibilità di poterne soffrire.
Un altro fattore di rischio è lo stress: periodi od eventi particolarmente stressanti, per l’individuo, possono innescarne la comparsa. Queste situazioni di stress possono essere causate da:
- lutti;
- malattie gravi;
- eventi importanti nella vita (matrimonio, lavoro, separazioni);
- periodi di lavoro intensi;
- relazioni difficili;
- traumi;
- problematiche finanziarie.
In altri casi gli attacchi di panico sono invece causati da disturbi più gravi, come depressione, disturbi alimentari, ecc.
Come gestire un attacco di panico
Malgrado gli attacchi di panico spaventino molto, non sono pericolosi! L’attacco di panico va in remissione spontaneamente.
Attraverso alcune tecniche è possibile gestirli e limitarne la durata.
- Riconoscere i sintomi: questo permette di prendere consapevolezza dell’attacco di panico ed evitare di confonderlo con altre problematiche più serie e spaventarsi inutilmente.
- Cercare di calmarsi: per ridurre la sensazione di ansia, i sintomi e normalizzare il battito cardiaco, cercare di isolarsi da ulteriori stimoli, effettuare esercizi di respirazione e camminare lentamente, per distendere i muscoli.
- Distogliere l’attenzione: quando si verifica un attacco, è opportuno smettere di focalizzarsi sulla paura o su ciò che secondo noi è la causa e concentrarsi su altro; lavarsi il viso, annusare un’essenza piacevole o fare qualcosa di pratico, possono essere alcune strategie utili.
Cura dell’attacco di panico
La cura per gli attacchi di panico può prevedere diverse modalità; in genere i trattamenti possono essere di tipo farmacologico, psicoterapeutico, oppure un abbinamento dei due.
Il primo passo fondamentale è comunque quello di accettare di avere un problema e chiedere aiuto.