Allergia Graminacee: come proteggere gli occhi?

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Vi abbiamo già dato alcune indicazioni e consigli su come affrontare le tanto temute allergie alle graminacee, ma oggi vi vogliamo segnalare alcune buone pratiche da mettere in atto, utili per tutti, anche per coloro che non soffrono di allergie stagionali.

Allergia Graminacee: i consigli per gli occhi

La prima regola fondamentale riguarda l’idratazione: l’occhio infatti è costituito di uno strato acquoso chiamato film lacrimale, che assicura la salute e la protezione di cui ha quotidiana necessità.

Ogni volta che le palpebre vengono chiuse, ripristinano in modo naturale la corretta idratazione oculare, creando una pellicola lacrimale. Nei casi in cui questo non avvenga, si verifica una condizione di Secchezza Oculare, che può essere generata da diverse cause:

  • Clima caldo e secco ed altre condizioni ambientali, quali vento, fumo, smog
  • Eccessiva esposizione a schermi come tv e pc

Ma come capire che il nostro occhio è secco?

I sintomi più comuni sono fastidio, prurito, bruciore ed irritazione, tutti sintomi che peggiorano durante la giornata.

 

Come assicurarsi una migliore idratazione oculare?

  • Bere molta acqua per assicurarsi un’idratazione adeguata di tutto il corpo
  • Controllare le condizioni ambientali, mantenendo un ambiente non eccessivamente secco
  • Utilizzare spray e lacrime artificiali al bisogno, in particolare se si utilizzano lenti a contatto

 

Allergia Graminacee: incidenza e cause di un fastidio diffuso

I soggetti colpiti da Allergie alle Graminacee negli ultimi anni sono notevolmente aumentati, tant’è che i dati recenti parlano di 1 soggetto ogni 5.

Ciò che è importante sapere è che le allergie non colpiscono più solamente durante lo sviluppo, ma possono manifestarsi anche in età adulta.

Ciò significa che anche chi non è allergico, lo può diventare con il tempo.

I geni, anche in questo caso, svolgono un ruolo importante: un bambino con entrambi i genitori allergici ha circa il 45% di possibilità di essere vittima di allergie; questa percentuale scende al 12% per i soggetti figli di non allergici.

 

Generalmente si presentano durante la stagione primaverile e continuano per tutta l’estate, anche se i pollini variano in base alla zona geografica, alla fioritura delle piante ed alle condizioni dell’aria.

 

In ogni caso, al primo sospetto di allergia, è fortemente consigliato rivolgersi dell’Allergologo, il quale valuterà i sintomi esistenti e prescriverà gli accertamenti necessari per poter accertare la presenza di allergia, in modo tale da poter intervenire con la migliore terapia.

 

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