Un killer silenzioso: Colesterolo HDL e LDL

analisi2.pngOltre il 30% degli italiani soffrono di Colesterolo Alto e, tra questi, circa il 60% degli uomini ed il 45% delle donne non ne sono a conoscenza.

L’ipercolesterolemia rappresenta uno dei principali fattori di rischio di malattie cardiovascolari che, a loro volta, sono da considerare come la prima causa di morte.

Il problema principale è costituito dall’assenza di sintomi, almeno fino al momento dell’insorgenza sotto forma di complicanze dell’aterosclerosi, infarto, ictus o malattie coronariche.

 

Colesterolo LDL e Colesterolo HDL?

Il colesterolo nell’organismo proviene in piccola parte dalla dieta ed in misura maggiore si autoproduce: come tutti i grassi non è solubile in acqua, per cui viene trasportato nel sistema circolatorio dalle Lipoproteine, che sono le particelle che circolano nel sangue con l’obiettivo di veicolare i grassi da e verso i tessuti.

 

Il Colesterolo LDL, Colesterolo Cattivo, veicolano il colesterolo dal Fegato ai tessuti, e se queste sono presenti in concentrazioni eccessive, cioè superiori a 160mg/ml, finiscono per accumularsi sulle pareti delle arterie, compromettendo la struttura stessa delle pareti e favorendo lo di sviluppo di aterosclerosi.

 

Il Colesterolo HDL, o Colesterolo Buono, invece, trasportano il colesterolo dai tessuti al fegato, svolgendo un’azione di rimozione di quello in eccesso. Livelli elevati di Colesterolo HDL sono considerati come fattore protettivo dal rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari.

 

Ma quali possono essere altri fattori di rischio Cardiovascolare?

  • Livelli elevati di Trigliceridi Plasmatici
  • Alterazioni del Controllo Glicemico
  • Eccesso di Grassi nella dieta
  • Ipertensione arteriosa
  • Elevati livelli di Amminoacido Omocisteina
  • Ossidazione delle Lipoproteine LDL
  • Limitata fluidità della circolazione sanguigna

 

Come comportarsi allora?

Studi recenti dimostrano che una riduzione dell’1% del colesterolo porta ad una riduzione del 2% del rischio di contrarre malattie cardiovascolari.

Il primo step è agire sull’alimentazione,  che deve essere caratterizzata da un basso contenuto di grassi saturi, e affiancata da un corretto stile di vita, contraddistinto da attività fisica, riduzione del peso e astensione dal fumo. (chiedi consiglio al Nutrizionista)

Inoltre è necessario sottoporsi a terapie farmacologiche, tra le quali si sono rivelate importanti le Statine, che a volte potrebbero però essere poco sopportate per insorgenza di dolori muscolari e intolleranza epatica.