La schizofrenia è un disturbo della personalità molto grave che colpisce circa l’1 per cento della popolazione. È catalogato come “grave” perché ha un esordio precoce, colpisce persone giovani, tra i 18 e i 25 anni, e dunque ha un decorso molto lungo, che durerà per molto tempo.
La caratteristica tipica della schizofrenia è che la persona affetta non è consapevole del disturbo,
non riesce a distinguere ciò che è reale da quello che accade solo nella sua mente.
I tipi di schizofrenia più gravi:
- Schizofrenia Paranoide: La caratteristica tipica riscontrabile nelle persone affette da schizofrenia paranoide è la presenza di deliri. I deliri di persecuzione sono i più frequenti, ma sono comuni anche deliri di grandezza. Alcuni soggetti sono tormentati da deliri di gelosia, cioè dalla convinzione, priva di fondamento, che il loro partner sessuale sia infedele. Ai deliri possono accompagnarsi vivide allucinazioni uditive.
- Schizofrenia Disorganizzata: I pensieri vengono esposti in maniera disorganizzata rendendo così difficile all’ascoltatore seguire i discorsi della persona. Il paziente può inventare parole nuove, può ridere senza motivo o cadere in improvvisi attacchi di pianto.
- Schizofrenia Catatonica: Nei pazienti catatonici si alternano stati di immobilità fisica a stati di sfrenato eccitamento, ma possono predominare i sintomi motori dell’uno o dell’altro stato. I catatonici resistono alle istruzioni e ai comandi e spesso ripetono a pappagallo una parola o una frase appena pronunciata da un’altra persona. Malgrado l’apparente stato di totale oblio, il paziente è a volte in grado di riferire tutto quello che è successo durante lo stupor catatonico.
- Schizofrenia Indifferenziata: Questa categoria è per pazienti che presentano un insieme di sintomi schizofrenici e che presentano definiti pensieri, affetti e comportamenti schizofrenici non classificabili sotto gli altri tipi di schizofrenia.
Abuso di droghe e schizofrenia:
L’abuso di sostanze è presente in gran parte dei pazienti al primo episodio psicotico.
Di solito è l’utilizzo di cannabis che, secondo numerosi studi, avrebbe un ruolo importante (ma non sufficiente, ne necessario) nell’accelerare il processo patologico e nel peggiorarne i sintomi.
L’abuso di sostanze inoltre confonde spesso dei quadri psichiatrici primari (ovvero presenti anche senza l’abuso di sostanze), rendendo più difficile la diagnosi. L’abuso, oltre a velocizzare il processo di insorgenza della patologia, peggiora anche la prognosi dei pazienti aggravandone i sintomi, diminuendone la critica di malattia (la consapevolezza di essere malati) ed aumentandone l’aggressività.
In particolare, sembrerebbe che l’utilizzo massiccio di cannabis nell’adolescenza (14-20 anni) possa interferire con lo sviluppo e accelerare/causare lo sviluppo della malattia.
In ogni caso la schizofrenia presenta forti componenti ereditarie: la malattia si presenta nell’uno per cento della popolazione generale, ma si osserva nel 10 per cento delle persone che hanno un parente di primo grado con la malattia, come ad esempio un genitore, fratello o sorella.
E’ possibile curare la schizofrenia?
Poiché le cause non sono ancora conosciute, i trattamenti e le cure sono diretti a eliminare solo i sintomi della schizofrenia: i trattamenti comprendono farmaci antipsicotici e vari trattamenti psicosociali.
La parola “guarigione” in questo campo della psichiatria, si riferisce alle abilità di funzionamento di un paziente: la possibilità di avere un lavoro, di essere incluso in un sistema familiare e relazionale e in generale di riuscire a cavarsela nel mondo e nella quotidianità, con nessuno o pochi svantaggi rispetto agli altri. La complessità di questa possibilità per un paziente schizofrenico risiede nel fatto che per alcuni non avviene mai la completa remissione dei sintomi, mentre altri, pur liberandosi dai sintomi, restano comunque incapaci di condurre una vita normale.
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