Pap Test Parma: la prevenzione dopo i 25 anni

pap_test_parmaIl Pap Test, o test di Papanicolaou, dal nome del medico che lo creò, fa parte dei test ginecologici per la prevenzione di patologie a carico dell’apparato riproduttivo femminile.

Si tratta di un vero e proprio screening per la prevenzione del tumore al collo dell’utero, effettuato mediante esame citologico (ossia basato sull’osservazione tramite microscopio ottico di cellule prelevate dal nostro organismo) al fine di indagare le alterazioni cellulari della cervice dell’utero.

Tale esame andrebbe eseguito, secondo le linee guida europee e della Commissione Oncologica Nazionale, da tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni di età, con cadenza triennale: è stata, infatti, verificata la sua utilità nel ridurre drasticamente la mortalità dovuta a tumore del collo dell’utero, grazie alla precocità di diagnosi di alterazioni cellulari della cervice uterina, che, con il tempo, potrebbero trasformarsi in formazioni cancerose maligne.

Inoltre, questo test, si è rivelato utile anche nella valutazione dell’equilibrio ormonale della donna, consentendo l’individuazione di infezioni virali, batteriche e micotiche, come ad esempio Infezioni dovute a Funghi, Batteri oppure a Virus (ad esempio HPV o Papilloma Virus).

 

Come si esegue il Pap Test Parma?

Durante la normale Visita Ginecologica, il Ginecologo Parma esegue l’esame, prelevando un campione di muco che verrà poi analizzato in laboratorio, tramite un esame computerizzato approfondito e attraverso metodi appositi di colorazione.

Eseguire questo esame richiede circa una decina di minuti ed è generalmente indolore, anche se per alcuni soggetti può essere più fastidioso che per altri.

La paziente viene fatta accomodare, dopo essersi spogliata dalla vita in giù, su un lettino con le gambe divaricate: a questo punto il medico, attraverso l’utilizzo dello speculum (strumento per allargare l’apertura vaginale) può accedere alla cavità, inserendo una spatola e uno spazzolino, al fine di procedere con il prelievo del campione di muco dal collo dell’utero.

Il campione viene poi analizzato presso un laboratorio e i risultati vengono restituiti dopo pochi giorni.

Nei giorni successivi al test potrebbero verificarsi piccole perdite di sangue: anche se si tratta di una normale conseguenza, è sempre meglio avvisare il medico.

 

Il Pap Test non richiede alcuna preparazione, ma deve essere eseguito lontano da rapporti sessuali, dal ciclo mestruale e dall’impiego di ovuli o candelette.

 

Come vengono riconsegnati i risultati?

Il referto viene restituito alla paziente comprensivo di una breve descrizione dello stato delle cellule e, in Italia, la classificazione utilizzata fa riferimento al Sistema Bethesda 2001 (TBS 2001) che suddivide i risultati del test in:

  • Negativo: in questo caso, le cellule epiteliali del collo dell’utero prelevate durante il test sono risultate normali e quindi non è necessario intervenire in nessun modo, ma solo continuare con il normale programma di prevenzione triennale, o secondo indicazione del Ginecologo
  • Positivo: nelle cellule epiteliali del collo dell’utero prelevate durante l’esame sono state identificate anomalie, di cui dovranno essere approfondite natura e gravità

 

Gli approfondimenti clinici che si andranno ad eseguire riguardano indagini di secondo livello, quali Colposcopia ed eventuale Biopsia Cervicale: la Colposcopia è una metodologia diagnostica incruenta che viene eseguita attraverso l’utilizzo di un colposcopio (strumento ottico che ingrandisce fino a 30 volte la cervice uterina) consentendo la localizzazione delle aree anomale per l’eventuale prelievo di un campione di mucosa dal collo dell’utero per l’invio all’esame istologico.