L’ Otorino Bologna uno specialistache si occupa del trattamento medico e chirurgico delle patologie dell’orecchio, del naso, della della faringe, della laringe, del cavo orale e delle altre strutture correlate della testa e del collo.
Che cos’è la Visita Otorinolaringoiatrica
La visita otorinolaringoiatrica è l’esame medico che ha l’obiettivo di individuare eventuali patologie a carico di orecchie, naso e gola e alle altre strutture appartenenti al distretto testa-collo.
La visita eseguita dal medico otorinolaringoiatra analizza lo stato di salute di questi complessi organi che, pur ben distinti l’uno dall’altro, sono spesso funzionalmente correlati e possono presentare patologie associate, come infiammazioni, infezioni e tumori.
Diversi sono gli esami che ci si possono fare da un otorino bologna. Cerchiamo di spiegare i principali e a che cosa servono nella seguente lista:
- Laringoscopia: L’ipofaringe e la laringe vengono valutate accuratamente mediante l’utilizzo di fibre ottiche rigide o flessibili la “laringoscopia”, che permette di visualizzare su un monitor la situazione anatomico clinico funzionale evidenziando eventuali anomalie e lesioni;
- Otoscopia: mediante di uno strumento denominato otoscopio, che permette di valutare, all’interno dell’orecchio, la membrana timpanica e il condotto uditivo esterno;
- Rinoscopia: esame che viene eseguito con un sottile endoscopio a fibre ottiche e che permette di esplorare l’interno del naso le porte di comunicazione con le cavità paranasali il Rinofaringe e l’apertura delle tube di Eustachio;
- Palpazione: la palpazione del collo è utilizzata per escludere la presenza di tumefazioni sospette;
- Esame audiometrico tonale e Impedenzometrico: permettono di studiare in modo esauriente la funzionalità uditiva del paziente dando informazioni sulla soglia uditiva e sulla capacità di vibrazione del timpano;
Cos’è la Laringoscopia Bologna?
La Laringoscopia, o più correttamente la fibrorinolaringoscopia, è la procedura medica che permette di vedere la laringe e le corde vocali in essa contenute, con l’ausilio di determinate strumentazioni, può anche essere utilizzata come procedura terapeutica. Questa visita permette di osservare lo stato delle prime vie aeree e digestive (fosse nasali, rinofaringe, bocca, faringe e laringe), verificando se il rivestimento della loro superficie, cioè la mucosa, è normale o presenta anomalie (infiammazioni, polipi o tumori).
Esistono tre varianti di questa indagine:
- La laringoscopia indiretta: consiste nell’introduzione di uno specchietto sul fondo della bocca, attraverso cui il medico vede l’organo riflesso, in maniera simile a come avviene dal dentista.
- La laringoscopia diretta: viene effettuata con un laringoscopio a fibre ottiche. Si tratta di un tubicino flessibile di 3-4 millimetri di spessore, dotato di telecamera, collegato a un computer, che viene introdotto attraverso la cavità nasale, esplorando tutti i distretti fino alla gola. Grazie alle fibre ottiche, le immagini vengono trasmesse a un monitor. Questa è la modalità più diffusa di esecuzione dell’esame, sia perché consente una migliore visualizzazione della laringe e delle corde vocali (il tratto delle vie respiratorie che produce i suoni), sia perché permette di prelevare piccoli frammenti di tessuto dall’organo, da sottoporre successivamente all’analisi al microscopio (biopsia). Con questa tecnica, utilizzando fibroscopi particolari, si possono anche eseguire piccoli interventi chirurgici, come nel caso della chirurgia mininvasiva della laringe.
- La laringoscopia in sospensione: viene effettuata con uno strumento rigido inserito dalla bocca. Si tratta di una metodica un po’ desueta, che viene impiegata soltanto nei rari casi in cui la laringoscopia diretta flessibile non è in grado di dare risultati soddisfacenti.
A chi può servire l’esame
Data la scarsa invasività, la laringoscopia è un esame che non ha controindicazioni e può essere effettuato su pazienti di qualsiasi età (anche sui neonati), come procedura ambulatoriale. Tuttavia, va eseguito con attenzione nei pazienti con gravi difficoltà respiratorie.
L’esame può essere un po’ fastidioso, ma non è doloroso. Se il paziente collabora con il medico, l’introduzione del laringoscopio è molto agevole; in caso di fastidio, si può ricorrere a un anestetico locale. Sporadicamente può anche accadere di avvertire un po’ di nausea, ma questo si verifica solo nelle persone più sensibili al riflesso del vomito. Infine, al termine dell’esame, è possibile percepire una sensazione di gonfiore nella bocca, connessa all’uso dell’anestetico, che è destinata a scomparire nell’arco di poche decine di minuti.
Non sono richieste procedure particolari per la preparazione; tuttavia, è consigliabile non bere e non mangiare nelle due-tre ore precedenti l’esame, poiché l’introduzione del laringoscopio nella gola o nel naso potrebbe causare vomito in chi è più predisposto a questa reazione. Inoltre, se presente, è necessario rimuovere la dentiera al momento dell’esame.