Il ferro è un minerale presente nel nostro organismo: si tratta di un elemento essenziale perché serve per il trasporto dell’ossigeno nel sangue, per la moltiplicazione delle cellule e per costruire la struttura di tessuti ed di organi. Deve, però, essere presente in giusta quantità, infatti, un suo eccesso risulterà tossico e una sua carenza porterà ad un’anemia con conseguenti disturbi fisici.
Gli esami per valutare i valori di ferro presenti nel nostro corpo sono: la Sideremia, la Ferritina e la Transferrina.
Il ferro è un minerale che il nostro corpo assume dall’alimentazione. In buona parte viene utilizzato per la formazione dell’emoglobina, che è la principale proteina dei globuli rossi. Quest’ultima è una proteina globulare che ha il ruolo fondamentale di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti.
La Sideremia bassa indica che nel corpo vi è poca emoglobina e di conseguenza un volume inferiore alla norma di globuli rossi e una inferiore ossigenazione del corpo.
Non dobbiamo, però, allarmarci in maniera eccessiva, perché l’anemia da carenza di ferro può diventare davvero pericolosa solo quando i livelli di emoglobina scendano sotto i livelli di guardia di 7-8 g/dl di sangue (condizione in cui diventano necessarie delle misure drastiche come le trasfusioni di sangue).
Una moderata carenza di ferro, invece, è molto comune soprattutto nei giovani e tra le donne in età fertile (11-50 anni), in gravidanza e durante l’allattamento; ciò significa che il fabbisogno giornaliero di questo minerale non è colmato dalla dieta.
Le donne necessitano di 12 mg al giorno (contro i 10 degli uomini), ma se incinte il loro fabbisogno sale a 30 mg al giorno.
Quali sono gli esami che indicano i valori di ferro nel sangue?
Come accennato prima, gli esami sono tre:
- Sideremia: è utile per verificare che il ferro venga assorbito correttamente dall’organismo. Questa analisi, però, se presa singolarmente, non è sufficiente a dare un’indicazione precisa. A volte, infatti, può capitare che, nonostante l’analisi del ferro dia un risultato nella norma, in realtà nell’organismo siano presenti piccole perdite di questo minerale, che se protratte possono portare ad una anemia (potrebbe essere il caso di una donna in gravidanza). E’ molto importante, quindi, eseguire anche l’analisi delle altre due proteine presenti nel sangue, la Ferritina e la Transferrina, in modo che il medico possa valutare in modo più preciso l’equilibrio del ferro nel sangue.
- Ferritina: consente di valutare il deposito di ferro presente nell’organismo e individuare con molta precisione se esiste una perdita di ferro. Bassi livelli di ferritina nel sangue, infatti, indicano l’assenza di ferro nei depositi, condizione che precede lo sviluppo dell’anemia. Alti livelli di ferritina, al contrario, indicano la possibile esistenza di un sovraccarico di ferro.
- Transferrina: è una proteina la cui funzione è il trasporto del ferro; misura la quantità di ferro presente nel sangue. Se la transferrina ha valori anomali significa che l’assorbimento del ferro non funziona correttamente.
Possibili conseguenze dovute alla carenza di ferro
Se i valori sono tutti inferiori alla media e anche l’emoglobina è bassa, allora può considerarsi conclamata l’anemia sideropenica.
Sintomi più comuni relativi a questa patologia
- Pallore della cute e sclere degli occhi
- Debolezza
- Spossatezza
- Sonnolenza postprandiale
- Caduta dei capelli
- Pelle spenta e unghie fragili
- Irritabilità
- Difficoltà di concentrazione
- Deficit mnemonici
- Disturbi del sonno
- Facilità a contrarre infezioni
- Tachicardia
- Dimagrimento, inappetenza
Questi sintomi devono essere presi come un campanello d’allarme. E’ necessario, quindi, rivolgersi subito al proprio medico per la prescrizione delle analisi.
Cause
Tra le cause di una carenza di ferro ci sono: un’alimentazione sbilanciata o insufficiente, consistenti perdite ematiche (emorragie, nelle donne possono riscontrarsi mestruazioni molto abbondanti), intensi sforzi fisici, malattie croniche infiammatorie intestinali con malassorbimento (ad esempio morbo di Crhon e colite ulcerosa), sanguinamento occulto (ulcera peptica), intolleranze alimentari come la celiachia.
Consigli:
Arrivare alle cause dell’anemia è importante, ma senza dubbio la prima cosa da fare è modificare la dieta. Ecco i cibi più ricchi di ferro:
- Frattaglie di carne bovina (fegato, soprattutto)
- Uova
- Carne rossa
- Carne bianca
- Pesce, soprattutto frutti di mare tra cui ostriche, cozze vongole, ma anche molluschi come polpi e seppie
I vegetali, soprattutto le verdure a foglia verde e legumi, contengono ferro che però viene difficilmente assimilato dall’intestino. Per renderlo più biodisponibile (facilmente assimilabile dall’organismo) dobbiamo associare questi vegetali a fonti di vitamina C. Se, però, la dieta non fosse sufficiente, allora è bene sopperire alla mancanza di ferro con un’integrazione farmacologica, stabilita, per dosi e durata della cura, dal proprio medico.
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