La Polisonnografia Domiciliare spiegata dal Dott. Andrea Grassi.

polisonnografia_domiciliare“Il sonno è strettamente correlato in un rapporto di reciprocità con la veglia e la sua qualità, risulta quindi di importanza fondamentale per la salute del soggetto.”
Durante l’intervista, il Dott. Andrea Grassi, specialista in neurologia ed esperto in medicina del sonno ci parlerà proprio del sonno, delle patologie legate a questo e degli esami diagnostici relativi.

La Polisonnografia in cosa consiste?

Questo esame serve in particolare per valutare la presenza di disturbi respiratori nel sonno, quindi insonnia, russamento e apnee nel sonno.

Le apnee nel sonno diventano un fattore di rischio cardiovascolare molto importante e soprattutto determinano una cattiva qualità del sonno notturno con una conseguente ripercussione sulle funzioni psicofisiche diurne (ad es: sonnolenza durante il giorno.)
L’esame consiste in una registrazione domiciliare dei parametri respiratori durante il sonno.

Perché necessita di essere eseguita a casa del paziente?

E’ un esame che viene fatto a domicilio perché deve essere il più attendibile e il più similare possibile rispetto a quelle che sono le condizioni di sonno del paziente tutte le notti. 

Quali sono i dati che rileva la polisonnografia  domiciliare?

L’esame consente di valutare se durante la notte ci sono degli eventi respiratori quindi delle pause nel respiro, cioè le cosiddette apnee.

Alle apnee si associano delle cadute della saturazione ossiemoglobinica quindi se non respiriamo perché siamo in apnea abbiamo anche un mancato scambio dei gas respiratori a livello polmonare e di conseguenza l’ossigeno nel sangue cala.

Quindi si valutano: eventi respiratori e desaturazione di ossigeno nel sangue. Se questi eventi respiratori si associano a dei cambi di posizione, si valuta la presenza dei disturbi del movimento associati alle apnee, questa è un’altra cosa importante che viene screenata dall’esame.

I pazienti che si sottopongono a questo tipo di esame, che disturbi presentano?

Ci sono due aspetti da valutare nel paziente:

  • La sintomatologia notturna, quindi il paziente sicuramente lamenterà russamento  mentre,  le pause respiratorie e  le apnee di solito vengono riferite dal bed-partner.
    Il paziente da parte sua può percepire le apnee come dei risvegli improvvisi con la sensazione di non riuscire a respirare.
  • La sintomatologia diurna: il paziente che ha un qualsiasi disturbo del sonno, in primis respiratorio, avrà una notte disturbata quindi il sonno non sarà riposante. Durante il giorno avrà sonnolenza diurna, quindi anche la sonnolenza ha un aspetto molto importante con il quale il paziente deve convivere.

A che conseguenze possono portare le apnee notturne oltre appunto alla sonnolenza diurna?

Le apnee non sono altro che un collasso della gola a livello del faringe per cui l’aria non passa.

Il cervello percepisce la caduta di ossigeno nel sangue e quindi ha un meccanismo salvavita fantastico che consentirà di riprendere a respirare. Quindi non si muore mai per apnea, però dormiamo tutte le notti e se facciamo apnee, le facciamo tutte le notti; ogni volta che la gola si chiude l’ossigeno nel sangue cade e quindi tutti i tessuti del corpo sono sottoposti ad un abbassamento dell’ossigeno e l’ossigeno è vitale per l’organismo.

In secondo luogo il meccanismo salvavita porta a uno sblocco che è molto violento e comporta un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.
Quindi il nostro apparato cardiocircolatorio viene sottoposto ad un continuo stress oscillatorio proprio di notte che è il momento nel quale invece dovremmo riposarci.
Il rischio, così, è quello di incorrere in malattie cardiovascolari come ictus, infarti, ecc…

Come mai questo disturbo può riscontrarsi  anche nei bambini?

Può succedere anche ai bambini perché fondamentalmente la chiusura della via aerea dipende da due grosse problematiche:

  • Nei bambini le tonsille ingrossate sono la prima causa.
  • Ostruzione che pesa dall’esterno e quindi nell’adulto è soprattutto il peso, soggetti obesi è come se avessero intorno al collo uno strato di adipe non solo nel sottocute ma anche che infiltra i muscoli ed è come avere una mano che stringe intorno al collo mentre dormiamo. Ovviamente anche nei bambini il peso è importante però nei bambini è importante l’altro aspetto che è quello della morfologia delle vie aeree. Se la via aerea è stretta o ha al suo interno qualcosa che chiude o che stringe, saranno più predisposti a fare apnee.

E’ un disturbo più frequente negli uomini o nelle donne?

E’ più frequente negli uomini, però anche le donne ne soffrono, soprattutto oltre la menopausa.

Diciamo che nella popolazione adulta tra i 30 e i 65 anni la percentuale di incidenza è del 6% degli uomini e del 4% delle donne, questo su soggetti normopeso quindi non obesi. Qui stiamo parlando solo di conformazione anatomica.

Se parliamo di soggetti obesi quindi con un indice di massa corporea superiore ai 30 che significa essere “grossi”, parliamo del 40% della popolazione quindi sono davvero tanti. 

Le cure per questi disturbi quali possono essere?

Le cure sono diverse a seconda della gravità del disturbo e della tipologia del disturbo perché le apnee sono diverse da persona a persona quindi l’esame consente di creare un vero profilo di come dorme il paziente durante la notte. I casi gravi, quindi chi fa molte apnee durante la notte, necessitano di essere trattati fin da subito per abbassare il rischio cardiovascolare e quindi necessitano dell’utilizzo di un apparecchio, di un ventilatore notturno, si chiama CPAP, che ha una ventilazione a pressione positiva, che funziona come una specie di compressore quindi, tramite una mascherina viene erogata aria a pressione positiva all’interno della via aerea che viene mantenuta pervia.
Questo serve da subito per abbassare il fattore di rischio cardiovascolare però è un sintomatico, non è un curativo.
Quindi nel frattempo il paziente viene poi indirizzato a un percorso che risolva la causa.

Se la causa è il peso,  viene indirizzato al nutrizionista al fine di ridurre il peso e quindi togliere la causa principale, se è un paziente con una malformazione interna viene indirizzato all’otorinolaringoiatra per la valutazione della morfologia e ad esempio un intervento chirurgico, esistono interventi chirurgici di più livelli, quindi dalle tonsille per il bambino sino agli interventi di competenza maxillofacciale che avanzano la mandibola.

Esistono delle terapie di dissuasione dal decubito supino quindi al paziente vengono consigliate, indicate delle strategie per non dormire di schiena, se le apnee sono tutte fatte a pancia in su. 

La conformazione nasale può influire sul russamento?

Assolutamente si. Il naso è un’altra parte molto importante sia per il russamento che, in maniera indiretta, per le apnee. Il naso è l’unica parte rigida del tubo respiratorio quindi non può collassare e di conseguenza  non si fa l’apnea di naso me sicuramente se il naso è ostruito, il passaggio dell’aria all’interno della via aerea avviene in maniera turbolenta e un moto d’aria turbolento una volta che raggiunge la gola, facilita la vibrazione, facilita il russamento, facilita il collasso e l’apnea.

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