In Europa 40000 persone ogni anno contraggono intossicazioni alimentari.
L’Italia è al secondo posto, fra gli stati europei, per numero di focolai (908) segnalati (dati EFSA). Si tratta di sindromi causate dall’ingestione di cibi contaminati da sostanze tossiche o microorganismi patogeni.
Una tossinfezione alimentare può essere dovuta ad una cottura incompleta (specialmente di pollame e carne di maiale), ad una scorretta conservazione del cibo, al contatto del cibo con una persona malata o con mani sporche o alla consumazione di cibo scaduto.
Intossicazione alimentare Sintomi:
La maggior parte dei sintomi da intossicazione alimentare si manifestano entro le prime 2-6 ore successive al consumo dell’alimento contaminato. Il tempo necessario per la comparsa dei sintomi varia a seconda della causa che ha provocato l’intossicazione. I primi segni includono nausea e vomito. Può, inoltre, presentarsi diarrea accompagnata da dolori addominali, crampi e, a volte, dalla presenza di sangue nelle feci. In seguito può verificarsi un innalzamento della temperatura corporea con brividi e, in alcuni casi, la condizione è complicata ulteriormente dalla presenza di mal di testa.
Nei casi più gravi è possibile incorrere in disidratazione con secchezza della gola, sete eccessiva e minzione frequente.
Quando è necessario rivolgersi ad un medico?
L’intossicazione può essere provocata dall’ingestione di funghi o di altre sostanze nocive (farmaci assunti in grandi dosi, cibi alterati da tossine, come quella del botulino, rilevanti quantità di vino e superalcolici). In tutti questi casi è indispensabile rivolgersi tempestivamente ad un medico o ad una struttura ospedaliera in quanto, intossicazioni di questo tipo possono avere conseguenze anche fatali. L’intervento sanitario diventa indispensabile quando siano coinvolti bambini o anziani.