Il problema dei risvegli notturni è caratterizzato da episodi, durante il sonno, di completa o parziale ostruzione delle vie aeree che comporta una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue.
Cos’è la Sindrome delle Apnee Notturne?
Si tratta di un disturbo caratterizzato dal blocco del respiro durante il sonno, che deriva da un passaggio inadeguato dell’aria, determinato da una transitoria chiusura delle vie aeree superiori (naso, bocca, gola).
Questo blocco ha una durata media di 5-6 secondi, ma può protrarsi anche per 9-10 secondi.
E’ chiamata sindrome perché questo sintomo principale è correlato ad una serie di sintomi diversi come:
- episodi ricorrenti di risveglio con mancanza di respiro
- russare cronico
- respiro faticoso durante la notte
- respirazione con la bocca
- agitazione durante il sonno
- infezioni ricorrenti (otite, raffreddore, tonsillite)
E’ una patologia che può manifestarsi già da bambini, con un’incidenza di circa l’8% nei soggetti con un’età compresa tra i 4 e i 7 anni.
Questo problema notturno comporta complicazioni nella vita scolastica del soggetto, anche se difficilmente i genitori concepiscono una correlazione tra difficoltà a livello scolastico e un disturbo respiratorio durante la notte.
Le conseguenze di questi episodi, durante la giornata, sono:
- mal di testa al risveglio la mattina
- stanchezza cronica
- irritabilità cronica
- scarso autocontrollo
- perdita della concentrazione
Quali soggetti sono più a rischio e come curarla?
Le apnee notturne bambini sono molto frequenti nei soggetti con tonsille e/o adenoidi ingrossate che limitano il passaggio dell’aria.
Un altro fattore che può complicare la situazione è il sovrappeso del bambino ma questo fattore, da solo, non le provoca.
Il primo passo, nel caso in cui si sospetti sia presente questa patologia, è rivolgersi al pediatra e successivamente ad un centro del sonno, dove eventualmente richiedere una Polisonnografia Domiciliare, in modo da assicurarsi una diagnosi accurata.
In ogni caso la sindrome da apnea notturna può risolversi da sola e non comportare gravi complicazioni, ma è sempre consigliabile non sottovalutarla perché potrebbe interferire sullo sviluppo corretto del bambino: il trattamento di questa patologia varia a seconda della gravità delle apnee e dall’età del soggetto, anche se frequente è il ricorso all’asportazione di tonsille o adenoidi.