Le Coliche dei Neonati passano da sole. Ma quando l’aria in eccesso scatena pianti disperati, ecco le soluzioni da provare.
Pianto improvviso, gambette tirate, viso arrossato e schiena inarcata.: da frugoletto angelico il vostro bimbo si è trasformato in un fagottino urlante e agitato? Molto probabilmente si tratta di coliche.
Ricerche recenti stimano che questo disturbo arriverebbe a colpire in modo sistematico fino al 40% dei bambini in tutto il mondo, senza nessuna correlazione tra sesso, tipo di alimentazione (latte al seno o con biberon) e status sociale.
Ma a soffrirne sporadicamente sarebbero ancora di più: almeno 7 su 10.
Nonostante siano molto comuni, la loro causa non è ancora nota con certezza scientifica. Quello che si sa è che sono un disturbo legato alla dieta lattea, perché, escludendo i rari casi di allergia, si risolvono autonomamente con lo svezzamento.
Di norma, i primi disturbi compaiono intorno ai 15-20 giorni di vita e tendono a migliorare dopo il quarto mese di vita, andando a sparire con l’introduzione di alimenti solidi.
Origine ancora misteriosa
Da centinaia di anni le coliche sono tradizionalmente correlate a disturbi intestinali, in particolare alla presenza di aria nel pancino del bebè: la stessa parola coliche, infatti, deriva da greco Koliko, l’aggettivo di kolon, cioè intestino.
La situazione, però, dal punto di vista scientifico appare molto più complessa. Nel tempo diversi studi hanno messo in luce di volta in volta aspetti gastrointestinali, psicosociali e neuro-evolutivi legati alle coliche. E’ probabile quindi che si tratti di una manifestazione correlata a più fattori.
Le ipotesi più dibattute?
- Alterazioni della flora intestinale
- Intolleranza agli zuccheri presenti nel latte
- Troppa ansia nel rapporto mamma-bambino
- Immaturità dei collegamenti tra sistema nervoso ed intestino.
La Regola del Tre
Dal punto di vista teorico, la colica del lattante andrebbe definita secondo la cosiddetta “Regola del tre”: pianto inconsolabile che dura più di tre ore al giorno, per tre o più giorni alla settimana, per tre o più settimane consecutive.
Nella pratica la diagnosi si basa però su una valutazione clinica del neonato, che escluda la presenza di altre cause fisiche del pianto.
Test di laboratorio non sono necessari né utili in quanto non è stato ancora riscontrato alcun maker biochimico e biologico specifico nei lattanti affetti da coliche. Altrettanto difficile è indicare una terapia per le coliche. Il compito del pediatra, in questo caso, è spiegare il fenomeno ai genitori, facendo capire che il problema si risolverà spontaneamente nel tempo.
Come superare una crisi?
I pediatri concordano: la colica passa da sola. La regola aurea durante una crisi, quindi, è mantenere la calma ed attendere. Tuttavia, ci sono alcuni comportamenti che possono alleviare il dolore al pancino del bebè e calmare il pianto, a tutto vantaggio dei nervi dei genitori, messi a dura prova dalle urla del piccolo di casa.
Le reazioni dei neonati sono molto soggettive: il consiglio è quello di provare vari metodi così da identificare cosa più rasserena il bambino.
- La Suzione
Allattare al seno durante o successivamente alla crisi non presenta alcuna controindicazione, anzi: il neonato, traendo piacere durante la poppata, tenderà a calmarsi. Approvato anche il ciuccio come piccola consolazione per quei bimbi che già lo utilizzano.
- La Posizione
Durante una colica, generalmente, i bimbi preferiscono stare a pancia in giù: per questo motivo apprezzano stare proni sull’avambraccio, grazie alla pressione delicata che stimola anche la motilità intestinale.
- Il Massaggio
Per prevenire le coliche si può procedere anche con dei delicati massaggi, da fare nel momento in cui il bimbo è tranquillo, con dei movimenti dall’alto verso il basso, alternando le due mani sull’addome.
Fermenti Lattici Neonati: un aiuto nel Trattamento e nella Prevenzione delle Coliche
Una delle protagoniste nell’insorgenza delle coliche è l’alterazione della microflora intestinale, quindi studi recenti si sono concentrati su come migliorare le funzioni intestinali, attraverso la somministrazione di Fermenti Lattici.
In questi studi, è stato dimostrato che i bambini a cui veniva somministrato un Fermento Lattico digerivano molto meglio e avevano una motilità gastrica più rapida.
Si tratta ancora di risultati in via sperimentale, ma tuttavia incoraggianti: la somministrazione di Probiotici è una terapia che sta prendendo sempre più piede nella pratica quotidiana, non solo come rimedio ma anche come prevenzione.