Grazie agli studi approfonditi che hanno permesso di dimostrare come la crescita e la diffusione del tumore siano correlati alla capacità delle cellule di rinvigorire lo sviluppo dei nuovi vasi, la teoria dell’angiogenesi ha suscitato notevole interesse negli ultimi anni ed è diventato un importante fattore nella diagnosi e nella terapia del cancro mammario.
La metodologia dell’ Ecocolordoppler è lo strumento ottimale nel riconoscimento diagnostico delle formazioni tumorali mammarie, permette una valutazione attenta della loro angiogenesi e fornisce fondamentali indizi per una diagnosi differenziale dei nodi solidi del seno.
Metodologie per una Diagnosi Precoce
L’Ecocolordoppler è uno strumento essenziale nella diagnosi delle lesioni mammarie in donne di età compresa tra i 18 ed i 40 anni. Nelle donne che superano i 40 anni di età, questo esame rappresenta un importante supporto di indagine essenziale nella diagnosi del tumore mammario e contribuisce ad evidenziare nuovi casi di tumore mammario che sarebbero sfuggiti alla diagnosi precoce con la sola mammografia.
I risultati diagnostici, davvero sorprendenti con l’utilizzo dell’Ecocolordoppler, sono dovuti all’identificazione di carcinomi multifocali che l’esame mammografico o la comune ecografia permetterebbero di identificare con difficoltà.
Questo metodo riconosce la presenza di focolai multipli che nel corso dell’esame istologico si sono riconosciuti essere carcinomi multiformi e multicentro, permettendo così allo specialista, il Senologo Parma, di prendere la decisione terapeutica più adeguata.
L’Ecocolordoppler è l’esame fondamentale per la diagnosi di linfonodi metastatici: infatti, in molti casi, la presenza di ipervascolarizzazione si identifica con il referto di istologico della presenza di metastasi.
Pertanto potrebbe risultare utile per il follow-up dei linfonodi ascellari nelle pazienti operate di cancro mammario secondo la tecnica del linfonodo sentinella laddove lo svuotamento ascellare non sia stato praticato.
Di recente, all’Ecocolordoppler, è stata associata la tecnica dell’elastosonografia, che fornisce informazioni relative all’elasticità dei tessuti. Tale metodica si basa sul presupposto che i processi patologici (neoplastici, infiammatori acuti, traumatici..) modificando le caratteristiche fisiche dei tessuti quindi la loro elasticità, consistenza e mobilità.
Sulla base di ciò nasce l’idea di valutare l’elasticità dei tessuti in vivo sfruttando le onde ultrasonore, le stesse utilizzate per l’ecografia tradizionale.
Le potenzialità dell’elastosonografia sono particolarmente indicate per lo studio della mammella e dei linfonodi.
La corrispondenza di un colore ad un grado preciso di elasticità tissutale è di facile interpretazione per il medico grazie alla presenza di una scala di colore presente su tutte le apparecchiature.
Le correlazioni anatomo-patologiche delle lesioni con i dati elastosonografici sembrano indicare una buona concordanza.
L’elastosonografia fornisce un notevole contributo nella diagnosi del cancro della mammella riducendo moltissimo il numero di pazienti da sottoporre ad agobiopsie mammarie, tecnica, ricordiamo, molto invasiva che nel 70-80% dei casi non si rivela necessaria e, inoltre, riduce i costi e lo stress del paziente.
In conclusione, è nostra opinione che l’Ecocolordoppler, associata alla tecnica innovativa dell’elastosonografia, potrebbe essere di grande benefico allo Specialista: prenota la tua Visita Senologica Parma e valuta, insieme allo Specialista, la tecnica diagnostica più adeguata alla situazione specifica.