La Disgrafia è una Disprassia che coinvolge la riproduzione di segni alfabetici e numerici. Fa parte dei DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Insieme a questa si trovano: la dislessia, la disortografia, la discalculia, il disturbo del linguggio, altre disprassie, ecc…
Il disprattico-disgrafico ha difficoltà motorie (non si tratta, infatti, di un disturbo mentale) nel coordinare i propri movimenti al fine dell’ottenere un risultato grafico “leggibile” anche da altre persone.
Un tempo, i soggetti disgrafici venivano tacciati di poca volontà o di stupidità; oggi, fortunatamente, gli screening psico-motori sono obbligatori ed offerti dalle istituzioni scolastiche sin dal primo anno di elementari. Questo fa si che si possa creare una rete di collaborazione tra Insegnante, genitore e Psicoterapeuta (Logopedista) immediata.
Tipi di Disgrafia e Sintomi
Possono essere presenti singolarmente o concorrere nel quadro clinico:
- Dislessia: scrittura spontanea illeggibile – scrittura copiata buona
- Disgrafia motoria: scrittura sempre illeggibile
- Disgrafia spaziale: scrittura spontanea buona – scrittura copiata illeggibile
Tutti i bambini si presentano più o meno disgrafici all’inizio dell’apprendimento: scrivere lettere a specchio o capovolte non deve destare preoccupazione.
Il fanciullo disgrafico può presentare, in maniera reiterata:
- Problematiche con la forma delle lettere e con lo spazio tra esse
- Problematiche nello scrivere da sinistra a destra
- Mischiare maiuscole e minuscole o corsivo con lo stampatello
- Problematiche nello scrivere sul rigo ed entro i margini, colorare entro i margini
- Scritti pieni di scarabocchi e cancellature
- Problematiche di lettura anche della propria scrittura o nel distinguere se una parola è errata
- Problematiche nella punteggiatura e nell’utilizzo dei tempi del verbo
- Problematiche nell’impugnatura corretta della matita e delle forbici e di posizionamento della mano e del polso durante la scrittura (stanchezza e dolore nello scrivere)
- Problematiche nel riportare il suo pensiero o combinare le parole in maniera errata e ripetitività
- Difficoltà in matematica a causa del male incollonamento delle cifre durante le operazioni
- Problematiche nel comprendere le regole di un gioco
Disgrafia Terapia
Si tratta di correggere i sintomi legati a questa disfunzione: trucchetti ed esercizi che la Logopedista e le Insegnanti sono preparati a consigliare ai genitori od al paziente stesso. Qualche esempio:
- Stringere ed aprire i pugni prima dell’inizio della sessione di scrittura in modo da rilassare gli arti
- Giocare con pasta modellabile in modo da rinforzare il tono muscolare
- Tenere alta l’autostima del bambino gratificandolo per ogni risultato raggiunto
- Scaricare sul PC di casa applicazioni dedicate allo scrivere, al creare mappe concettuali, ai riassunti ed alla matematica
In terza elementare il medico potrà certificare il disturbo in modo che la Scuola metta (obbligatoriamente e per Legge) a disposizione ulteriori strumenti per l’apprendimento e che utilizzi valutazioni ad hoc per questo tipo di problematica. Come:
- Utilizzo di testi con poche pagine e scritti in maiuscolo e con ampia interlinea
- Valutare l’efficacia di espressione del concetto ma non la forma
- Non valutare gli errori ortografici se non dopo avere verificato con l’alunno che siano reali e non causati dalla malattia
- Non effettuare prove a tempo
- Non fare più di un compito in classe al giorno
- Permettere l’utilizzo del PC con programmi di videoscrittura
- Utilizzo della LIM
- Permettere l’tilizzo del correttore automatico, di tabelle di verbi, di mappe, ecc…
Ancora non si è capito se il disagio non “curato” si accentui con l’età o è il “sentirsi in difetto” dell’adolescente che lo porta al tracollo (specie dalla scuola secondarie in poi) certo è che predisporre una ambiente adatto allo sviluppo anche in circostanze non ideali è importantissimo per l’autostima di qualsiasi bambino.
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