Prevenzione Donna: Mammografia e Pap-Test

Prevenziona-Donna-Ottobre-mese-della-prevenzione-mammografia-pap-testFanno parte dei controlli periodici ai quali ogni donna dovrebbe sottoporsi come indagine preventiva del tumore del collo dell’utero e del tumore alla mammella. Sono esami indolori e sono, inoltre, utili a definire le cause di alterazioni specifiche.

 

LA MAMMOGRAFIA

La mammella è un organo ghiandolare circondato da tessuto adiposo (grasso) deputato alla secrezione del latte nei mammiferi.

Il tumore alla mammella rappresenta circa il 30% dei tumori che colpiscono il sesso femminile. Si tratta di una proliferazione incontrollata delle cellule ghiandolari che, se non diagnosticato e curato per tempo, porta a conclusioni infauste in quanto le cellule tumorali tenderanno ad invadere altri organi.

A partire dai 40’anni di età, l’esame mammografico viene consigliato almeno ogni due anni. Il medico curante può consigliare di iniziare prima o di effettuare con più frequenza questo tipo di indagine qualora esistano famigliarità che possano fare pensare ad una predisposizione nella paziente.

La mammografia è un esame radiografico (a bassissimo dosaggio di radiazioni) che permette di visualizzare la struttura interna della mammella. Eventuali opacità particolari vengono rilevate immediatamente e sottoposte ad ulteriori analisi.

In caso di seno molto piccolo, il medico curante o il tecnico radiografo potrebbero preferire l’esame ecografico.

In questo caso, si utilizzerà uno strumento che emette onde ultrasonore la cui trasmissione permetterà la focalizzazione delle immagini a video.

 

IL PAP-TEST

L’esame viene effettuato prelevando dei campioni di cellule della vagina e del collo dell’utero e va a valutare lo stato di queste. Eventualmente, è in grado di individuare la presenza ed identificare eventuali funghi/batteri/virus non noti alla paziente.

E’ importante conoscere l’ultima data delle mestruazioni ed astenersi dall’effettuare lavande interne e dai rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti il test (per evitare rischi di contaminazione del campione).

Il pap test dovrebbe essere seguito per la prima volta a 25 anni per, poi, ripeterlo ogni tre anni (in caso di negatività) come screening di base. Possono sottoporvisi anche le donne gravide o le donne illibate (bambine comprese in caso di infezione in atto).

C’è da sottolineare che il rischio di cancro al collo dell’utero in una donna che non ha mai avuto rapporti sessuali è molto basso per cui molti programmi di screening escludono le donne vergini.

Il test andrebbe ripetuto almeno fino ai 65-70 anni per raccogliere utili informazioni sullo stato dell’endometrio uterino

Se si ha il sospetto di avere un’infiammazione vaginale in corso (bruciore intenso e/o molto prurito e/o molte perdite) è sconsigliabile eseguire il pap-test in quanto è più difficile riuscire a leggerlo correttamente (ricordiamo che l’esame mira alla valutazione cellulare). E’ preferibile effettuare prima uno striscio (la modalità di prelievo è la stessa ma l’analisi è più mirata al riconoscere contaminazioni batteriche/fungine/virali) ed eseguire una terapia antinfiammatoria.