La Risonanza Magnetica, esame nato nei primi anni ’80, viene eseguito grazie ad un macchinario costruito con una tecnologia che sfrutta il campo magnetico e offre una diagnostica per immagini. Esistono due tipi di risonanza perché possiamo trovare due tipologie di macchinari: chiuso o aperto.
La Risonanza è un esame che viene prescritto soprattutto nel settore neurologico, per evidenziare o mettere in luce patologie del midollo o dell’encefalo, ma può essere impiegato per l’analisi di tutte le altre aree del corpo per diagnosticare eventuali disturbi.
Quando effettuare l’esame?
I campi d’applicazione di questo esame sono:
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- Neurologico (per controllare l’integrità o eventuali lesioni al sistema nervoso)
- Neurochirurgico (mettere in evidenza lesioni, malformazioni o stati di sofferenza delle strutture nervose; soprattutto encefaliche e midollari)
- Traumatologico (per verificare la presenza di traumi che possono andare a lesionare gli organi interni)
- Oncologico (Controllo sullo sviluppo di cellule tumorali e dei loro rapporti con gli altri tessuti dell’organismo))
- Ortopedico (per evidenziare alterazioni anatomiche o funzionali)
- Cardiologico (controllo dello stato del cuore)
- Gastroenterologico (Mette in risalto eventuali disturbi all’apparato digerente e alle ghiandole annesse come: fegato, pancreas e ghiandole salivari)
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Essendo un esame valutato innocuo per l’organismo grazie all’assenza di radiazioni, questo fa si che possano essere effettuati più controlli anche nel giro di breve tempo. L’unico aspetto a cui bisogna fare attenzione è quello dell’esposizione al campo magnetico da parte di persone che hanno apparecchi come pace-maker o protesi metalliche applicate su zone del corpo come denti e ossa e anche per chi ha clip vascolari.
Tutto questo è in forma preventiva perché grazie ai progressi della tecnologia oramai da diverso tempo la maggior parte dei metalli usati in campo medico sono compatibili con questo tipo d’esame.
Con la Risonanza Magnetica si acquisiscono in maniera diretta le immagini in 3 dimensioni e questa ricostruzione tridimensionale delle immagini avviene grazie dal legame biochimico formato dalle molecole. Grazie a questa tecnologia è possibile rappresentare diverse strutture all’interno della stessa immagine, azione non disponibile con l’esame della TAC.
La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata), esame molto più conosciuto dalle persone perché presente già dalla fine degli anni ’70, al contrario della Risonanza Magnetica è un esame che sfrutta le radiazioni dei Raggi X. Anche la TAC viene impiegata soprattutto per esami di tipo cerebrale ed è in grado di raffigurare il corpo umano in sezioni (tomografia) tramite piani assiali, cioè immagini che rappresentano tagli trasversali dalla testa ai piedi. Anche per la TAC il campo d’applicazione è molto vasto:
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- Neurologico
- Scheletrico
- Toracico
- Addominale
- Oncologico
- Ginecologico
- Vascolare
- Cardiaco
- Traumatologico
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Tac o Risonanza Magnetica?
Molto spesso questi due esami per avere un risultato molto più attendibile vengono prescritti insieme in modo che forniscano informazioni complementari, infatti prima viene prescritta la Risonanza Magnetica e in un secondo tempo viene programmata la TAC per avere altre informazioni utili alla diagnosi.
La TAC però non può venir considerato come esame di routine perché a causa delle massicce dosi di radiazioni emesse durante l’esame inoltre può causare problemi a soprattutto a donne in età fertile e a bambini. Per questo la Risonanza Magnetica è l’esame più indicato per effettuare un check up.
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