L’infelicità diffusa causata da una crisi senza fine induce ansia e depressione e, in alcuni casi, può sfociare in rabbia e reazioni violente. Molti cercano una fuga in mondi paralleli virtuali con l’utilizzo di tablet, smartphone e computer. Nel farlo, però, ci guadagnano solo maggiore ansia, depressione, infelicità e sonni disturbati.
Smartphone e tablet: li stiamo utilizzando troppo!
Attenti alle APP, ai dispositivi mobili ma soprattutto al multitasking! Potrebbe essere questo il grido di allarme rivolto a tutti quelli che, dopo una faticosa giornata di lavoro , si abbandonano sul divano con due schermi attivi, quello televisivo (su cui agire in zapping continuo con il telecomando) e quello del proprio tablet (su cui divagarsi con giochi e viaggi virtuali nei mondi sognanti della rete). Purtroppo sono in molti ad abbandonarsi a questo passatempo.
A queste persone si rivolgono oggi alcuni ricercatori e studiosi con un messaggio di allarme sugli effetti che l’uso dei due schermi e soprattutto quello prolungato e tattile sul tablet può provocare sull’umore, la tranquillità e le relazioni familiari del soggetto.
Il tablet da strumento di fuga e relax mentale può infatti trasformarsi, come la televisione del resto, in veicolo e generatore di ansie serali e notturne, di problemi di concentrazione e può far emergere nuovi sintomi depressivi capaci di rovinarvi la vita sociale casalinga, le vostre notti insonni ( se soffrite di insonnia) e l’umore del risveglio mattutino.
Le nuove generazioni:
I bambini trascorrono oltre sette ore al giorno con computer, iPod, smartphones e console. A rivelarlo è una ricerca condotta negli Stati Uniti dalla Kaiser Family Foundation: i giovani di età compresa tra gli 8 e i 18 anni, quando non sono a scuola, occupano gran parte del loro tempo utilizzando qualche dispositivo elettronico. E, nei casi più estremi di uso contemporaneo di media digitali, possono addirittura superare le dieci ore al giorno.
Oltre il 67 per cento dei ragazzi ha un profilo sul social network, considerato più immediato, efficace e informale, e soltanto Twitter, l’ultimo arrivato, totalizza qualcosa come 27,3 milioni di tweet al giorno.
Quali sono i rischi?
Gli adolescenti multitasking, capaci di svolgere contemporaneamente più attività nell’universo del virtuale usando contemporaneamente computer, tv e cellulare, pagano un prezzo molto alto per l’eccessiva attività in rete. Infatti diminuisce la loro capacità di attenzione, specie a scuola.
Gli studiosi:
Una ricerca inglese (effettuata da studiosi dell’Università del Sussex) pubblicata su PlosONE, ha monitorato l’attività cerebrale di 75 individui con comportamenti multitasking. La risonanza magnetica ha evidenziato che la struttura cerebrale in questi soggetti ossessionati dalla tecnologia risulta alterata nella corteccia cingolata anteriore, ossia il centro di elaborazione delle informazioni e delle emozioni.
Secondo gli esperti, col tempo questo tipo di comportamento può seriamente compromettere la memoria, il livello di attenzione e indurre disturbi dell’umore.