Sono ancora molti gli uomini che si accorgono di soffrire di varicocele soltanto in uno stadio avanzato e purtroppo il fatto che questo disturbo sia asintomatico non aiuta. Per questo è caldamente consigliato effettuare periodicamente una visita di controllo.
Il varicocele è una patologia molto comune, colpisce circa 1 uomo su 7 e, se non viene prontamente curato, con il tempo, può diventare una delle principali cause di infertilità.
Si presenta come un rigonfiamento causato dalla dilatazione delle vene all’interno del testicolo.
Solitamente questo disturbo diventa evidente dopo la pubertà, proprio quando i testicoli si sono sviluppati completamente e il flusso del sangue alle vene colpite aumenta.
Quali sono i sintomi più comuni?
Nella maggior parte dei casi il varicocele è asintomatico.
Tuttavia 1 uomo su 10 può avvertire una sensazione di pesantezza o dolore allo scroto (la sacca di pelle che contiene il testicolo) e nell’inguine. Solitamente si sviluppa sul lato sinistro per il modo in cui sono disposte le vene nei testicoli. Si sviluppa nello scroto come un nodulo morbido di dimensioni variabili. In alcuni casi possono essere evidenti solamente al tatto. Altre volte invece risultano più grandi e facilmente visibili.
Il varicocele può dare problemi di sterilità. Tuttavia circa 2 uomini su 3 riescono ad avere figli.
Cause:
Ancora oggi sono sconosciuti i fattori che causano la comparsa del varicocele. Tuttavia molti esperti ritengono che sia causato da anomalie nelle vene testicolari.
Può esserci un blocco nelle vene o un problema con le valvole delle vene (che impediscono al sangue di scorrere nella direzione sbagliata.
Questo produce un accumulo di sangue in eccesso nelle vene, causandone il rigonfiamento. Durante la pubertà (quando il corpo matura sessualmente), il flusso di sangue ai testicoli aumenta così come le loro dimensioni e questo può rendere un varicocele più evidente.
Diagnosi:
Il varicocele generalmente viene diagnosticato dal medico in base ai sintomi riferiti e a seguito di un esame fisico.
Di solito non sono necessari ulteriori test ma, in alcuni casi dubbi il medico potrebbe suggerire una visita più approfondita dall’urologo (un medico specializzato nel trattamento di condizioni che colpiscono il sistema urinario).
Ecografia Testicoli: quando è necessaria?
In presenza di determinate situazioni l’urologo, a seguito della visita, potrebbe ritenere necessario svolgere un’ecografia ai testicoli:
- Quando un varicocele che si è sviluppato improvvisamente
- Quando un varicocele singolo sul lato destro
- Quando vi è incertezza circa la causa del grumo
- Quando il paziente riferisce di avvertire forte dolore
L’ecografia, infatti, è un esame di diagnostica per immagini sufficientemente esauriente e del tutto innocuo.
Per la sua realizzazione occorre una sonda a ultrasuoni, la quale, appoggiata sulla cute del paziente, ne proietta su un monitor gli organi e i tessuti interni presenti nella zona considerata.
In caso di sospetto varicocele, l’ecografia ai testicoli è molto utile, perché permette di chiarire qual è la precisa causa della protuberanza.
Cure:
Nella maggior parte dei casi, il varicocele non richiede nessun trattamento. Tuttavia, in presenza di dolore, è possibile fare ricorso ad antidolorifici (paracetamolo e FANS) o indossare biancheria intima aderente di supporto.
Se, nonostante tutto il dolore persiste, potrebbe essere preso in considerazione l’intervento chirurgico.
Ricorso all’intervento chirurgico:
Il trattamento farmacologico del varicocele è da considerarsi una cura esclusivamente sintomatica, l’unica soluzione per risolvere completamente il problema è l’intervento chirurgico.
L’urologo, in base alle diverse casistiche, consiglierà al paziente uno fra i diversi approcci terapeutici che includono:
- Legatura chirurgica (richiede l’apertura della parete addominale, quindi un maggiore dolore ed un recupero funzionale più lento, ed ha un alto tasso di recidiva (20%) e di idrocele)
- Sclerotizzazione o sclerosi anterograda sec. Tauber (per varicocele monolaterale e bilaterale, sia primitivo che recidivo)
- Scleroembolizzazione retrograda per via transbrachiale o transfemorale (in anestesia locale, ha una ridotta incidenza di complicanze, ma una recidiva medio/alta (12%), con impossibilità nel 20% dei casi soprattutto nelle recidive o nel varicocele destro)
- Legatura videolaparoscopica (in anestesia generale, ha un alto tasso di recidiva (14%), richiede 3 incisioni di circa 2 cm per telecamera e strumenti operatori, ha un costo molto elevato ed è presente il rischio di perforazione accidentale degli organi endoaddominali).