Come Risolvere i Disturbi del Comportamento

disturbi-del-comportamento.jpgLe scuole di pensiero che si riferiscono a questa tematica sono diverse: proveremo, in questo articolo, a semplificarle e ad accomunarle il più possibile evitando tecnicismi di poco interesse.

I disturbi del comportamento sono causati da una patologia sovrastante: la sofferenza mentale. La psicopatologia riconosce due tipi di ostacoli psichici causa di anomalie comportamentali:

  • la famiglia delle nevrosi ed
  • il gruppo delle psicosi.

 

Le Nevrosi

Si differenziano dalle psicosi in quanto l’eziologia è esclusivamente psichica ed il soggetto conserva il senso della realtà.

In psicoanalisi, si ritiene che la nevrosi sia l’effetto di un conflitto infantile per cui il bambino desidera fortemente “un qualcosa” di inaccettabile (o percepito come tale) obbligandosi, quindi, a difendersi da esso.

In altri campi, invece, le nevrosi sono associate ad un errore nell’apprendimento della gestione dello stress.

In ogni caso, il fatto che non tutti gli individui reagiscano in maniera nevrotica a talune condizioni, fa pensare ad ulteriori componenti “stressanti” pregresse e ben nascoste.

Sostanzialmente, le nevrosi possono dividersi in quattro sottofamiglie:

  • l’isteria, caratterizzata dalla somatizzazione del conflitto psichico(paralisi funzionali, anestesie, afasie, cecità, ecc…);
  • la nevrosi ossessiva che porta al ripetersi di azioni o pensieri insensati (come blasfemia, senso di colpa, ecc…);
  • la nevrosi fobica, ossia la paura immotivata di oggetti, animali, luoghi, ecc…;
  • la nevrosi traumatica, causata da “eventi sconvolgenti”.

Le Psicosi Organiche

Al contrario delle nevrosi, in questo caso, l’origine è organica:

  • traumi cerebrali,
  • lesioni cerebrali (degenerative o vascolari),
  • infezioni a carico dell’encefalo.

La sintomatologia psichica è comune ma la sua evoluzione è differente a seconda della causa scatenante:

  • le psicosi organiche acute vedono i disturbi della coscienza aggravarsi sino alla perdita dell’orientamento spazio-temporale;
  • le psicosi organiche croniche(o psicosi organiche acute non risolte) progrediscono lentamente fino alla demenza (disturbo dell’intelligenza e della personalità).

 

Le Psicosi Endogene

Si pensa abbiano cause multifattoriali: organiche, ambientali ed interpersonali e se ne riconoscono due diversi rami:

  • la psicosi maniaco-depressiva e
  • la schizofrenia.

La psicosi maniaco-depressiva deriva da un disturbo della vita emozionale ed affettiva. Possiamo distinguere in:

  • depressione monopolare, a causa della quale si alternano episodi di natura depressiva ad episodi di gaiezza immotivata e
  • depressione bipolare la quale, alla precedente, vede aggiungersi l’alternarsi di episodi maniacali.

Gli episodi depressivi non sono conseguenza di situazioni concrete e sconfinano spesso in stati di

  • apatia e
  • disgusto della vita fino alla ricerca
  • della morte.

Se ben trattati gli stati sia comportamentali che maniacali possono attenuarsi o, addirittura, risolversi. In caso contrario, il soggetto non riuscirà più ad entrare in contatto con il mondo e con gli altri rinchiudendosi sempre più profondamente in sé stesso.

La dementia praecox o schizofrenia (letteralmente: divisione della mente) vede una lacerazione della psiche talmente profonda che la condizione di demenza rappresenta solo la punta dell’iceberg.

La sua prima evidenza si ha spesso in età giovanile e la sua evoluzione può essere acuta o cronica. I sintomi più ricorrenti sono:

  • rifiuto dei contatti esterni (autismo),
  • improvvisi mutamenti dall’attaccamento al disprezzo per il medesimo oggetto,
  • comportamenti bizzarri,
  • destrutturazione del linguaggio,
  • ripetizione ossessiva di singole parole,
  • perdita di capacità metaforiche (“metterci la mano sul fuoco” equivale al bruciarsi la mano di proposito)
  • il corpo non appartiene più alla persona tanto che l’autolesionismo (piuttosto tipico) non provocherà dolore.

Come già accennato, si ritiene che le psicosi endogene abbiano cause multifattoriali:

  • genetiche,
  • costituzionali,
  • biochimiche (iperattività dei neuroni sensibili alla dopamina),
  • rapporto disturbato con la madre nel passaggio dall’età simbiotica a quella del distacco,
  • comunicazione tra i genitori (sia verbale che para-verbale) distorta e con messaggi contraddittori.

 

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