Determinare i sintomi è essenziale per poter trattare questo disturbo con fermenti lattici, integratori e tanta acqua.
La Dissenteria è uno dei disturbi più fastidiosi e a tratti dolorosi che sono considerati di entità minore, ma che sono causa di numerosi disagi, sia fisici che psicologici.
Si tratta di un disturbo che si presenta con l’evacuazione frequente ed urgente di feci liquide o meno solide del solito.
Ma è pur sempre un sintomo, ed è quindi essenziale comprenderne le cause in modo da mettere in atto il trattamento più idoneo.
Diversi tipi di meccanismi, legati all’esistenza di disturbi di grave o lieve entità, possono essere considerati responsabili della comparsa della Dissenteria.
Per un efficace trattamento è opportuno individuare anche il tipo di dissenteria che si manifesta:
- Secretoria: si manifesta come un aumento delle secrezioni, accompagnato da un ridotto assorbimento di Sodio e Cloro. Si tratta di un disturbo causato da Infezione Intestinale (ad esempio Escherichia Coli), dall’utilizzo di Lassativi o dalla presenza di una Patologia Neoplastica
- Infiammatoria: si presenta a causa di un problema di tipo infettivo o infiammatorio della mucosa intestinale e generalmente è dovuta a Rettocolite Ulcerosa, oppure la presenza di Parassiti Intestinali, o infine, a causa del Morbo di Chron
- Osmotica: si rivela come la presenza di molecole non assorbibili all’interno dell’intestino e dipende da condizioni quali l’assunzione di Lassativi, Intolleranza al Lattosio oppure Celiachia
- Alterata Motilità Intestinale: in questo caso, si verifica una riduzione o un aumento della Motilità Intestinale, da cui consegue un tempo di assorbimento dei micro e macro nutrienti ridotto; questa tipologia di Dissenteria deriva da patologie quali la Sindrome del Colon Irritabile o il Diabete
- Diminuzione della Superficie di Assorbimento: in questo caso la Dissenteria deriva da un’alterata condizione di assorbimento di nutrienti, condizione che si verifica successivamente a situazioni di interventi di Resezione Intestinale o Gastrica o in presenza di Fistole Intestinali
Oltre all’evidente importanza di differenziare queste tipologie, è importante anche distinguere le forme acute da quelle croniche.
Il tipo Acuto ha una durata inferiore alle 4 settimane e dipende da microrganismi infettivi: si tratta spesso di Infezioni Alimentari, come stafilococco o salmonella. Nel caso di infezione alimentare, la diarrea può comparire da 6 ore a due giorni dopo l’assunzione dell’alimento contaminato.
Il tipo, invece, Cronico tende generalmente a ripresentarsi nel tempo, provocato da una patologia intestinale, che necessita di diagnosi e trattamento specifico.
Un’altra causa frequente può essere ritrovata in stati d’ansia o di stress o dall’assunzione di farmaci, soprattutto Antibiotici, responsabili di un’alterazione della naturale flora batterica intestinale.
Dissenteria: cosa mangiare per un’adeguata prevenzione
Attuare una corretta ed efficace prevenzione di questo disturbo consiste in una sana ed equilibrata alimentazione.
Il nostro intestino è ricco di batteri, definiti buoni, che hanno il compito di trasformare gli alimenti che mangiamo e, contemporaneamente, mantenere l’equilibrio della flora intestinale.
Esistono, però, alimenti che fermentano, causando irritazione delle pareti intestinali, provocando diarrea e disturbi all’intestino.
Quali? Vediamoli insieme:
- Latte e Latticini
- Marmellate
- Dolcificanti
- Alcuni tipi di Verdura, come Cavolo, Cipolla, Rucola, Peperoni…
- Alcuni tipi di Frutta, quali Prugne, Pere, Arance…
- Fibre
- Cioccolato
- Bibite Gasate
Questi sono alcuni degli alimenti che sconsigliamo se questo disturbo si presenta con frequenza, in modo da prevenire la comparsa di irritazioni intestinali; sono alimenti da eliminare, poi, in presenza di diarrea acuta, per poter guarire dal disturbo e far passare l’irritazione.
Questi sono solo alcuni consigli, ma per trattamenti specifici è utile rivolgersi al Gastroenterologo Torino, che attraverso un’analisi dettagliata della situazione del paziente sarà in grado di individuare la causa che l’ha determinato in modo da poter prescrivere il trattamento più efficace.